martedì 12 giugno 2012

Mutui:oggi conviene passare dal variabile al fisso

Conviene oggi passare da un mutuo a tasso variabile a fisso. Si possono infatti trasformare i mutui a tasso variabile in 'fisso' senza spese aggiuntive fino alla fine dell'anno. Pochi sanno infatti che l'articolo 8 comma 6 della legge 106 del 2011 permette ai titolari di mutuo a tasso variabile, stipulati per comprar casa o per ristrutturazione, di chiedere ed ottenere la trasformazione del tasso da variabile a fisso. Tale dirritto cessa il 31 dicembre 2012. Il meccanismo di calcolo da' luogo ad un tasso fisso molto vantaggioso.

E' Mauro Novelli, segretario dell' Adusbef a rilevare la convenienza nel passare al 'fisso'. Il mutuatario richiedente deve superare 4 steps: 1) aver acceso il mutuo anteriormente all'entrata in vigore del decreto n* 70 del 14 maggio del 2011, successivamente convertito nella legge in questione; 2) il mutuo non deve essere superiore a 200.000 euro; 3) il reddito equivalente (ISEE) non deve superare ai 35.000 euro; 4) il mutuatario inoltre non deve avere situazioni di morosita'. Quanto al nuovo tasso fisso applicato, questo non deve essere superiore a quello che si ottiene in base al minore tra l'IRS in euro a 10 anni e l'IRS in euro di durata pari alla durata residua del mutuo. Soprattutto, lo spread applicato all'IRS deve essere pari a quello applicato al precedente tasso variabile. (Ricordiamo che proprio nell'ultimo anno e mezzo le banche hanno gonfiato gli spread a dismisura: oggi risultano pari al 3,5 - 4,5 per cento).

Per esempio, su un mutuo a tasso del 3% variabile (tasso 1,5 ; spread 1,5) che scade fra 20 anni, L'IRS a 10 anni ieri era l'1,980%; a 20 anni 2,320%. La legge impone il calcolo con l'IRS minore e stesso spread del tasso variabile. Quindi il nuovo tasso fisso che verra' applicato al mutuo e' pari a 1,98 + 1,50 = 3,48 per cento. Oggi le (pochissime) banche che offrono e stipulano mutui impongono, per il tasso fisso, il 6% comprensivo di uno spread medio del 3,7 - 4 %. E' evidente che, se si prevede che in futuro i tassi risulteranno in crescita, definire un tasso fisso - conclude Novelli - a questo livello risultera' molto vantaggioso. Al contrario, se i tassi dovessero restare fermi o diminuire.
(confronta mutui)

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