lunedì 30 luglio 2012


L'acconto Imu spreme le grandi città

Chi vive nei capoluoghi paga il 54% in più della media nazionale, record a Roma: il doppio

L'acconto dell'Imu spreme soprattutto chi vive nelle grandi città. Lo dice un'elaborazioni del Caf Cisl sui versamenti del milione e duecentomila lavoratori e pensionati che si sono rivolti a questo sindacato per chiedere assistenza fiscale. Prima di tratteggiare la geografia del tributo ecco i numeri di sintesi: in media 84 euro di acconti Imu per la prima casa e 161 euro per gli altri immobili.

Ma i versamenti sono molto diversificati sul territorio. Dall'Imu arriva una stangata su chi vive nelle città capoluogo, dove sulla prima casa si è pagato in acconto una media del 54% in più rispetto alla media nazionale. Massimo aggravio per i contribuenti romani, che hanno versato il doppio rispetto agli altri italiani. Nella capitale l'acconto medio sulla prima casa è stato pari a 170 euro, il 102% in più della media. Nella classifica delle città più care segue poi Bologna (140 euro per la prima casa pari a un +67% rispetto alla media), quindi Genova (107 euro e +27%) e Napoli (105 euro e +25%). I contribuenti di Milano non si sono discostati moltissimo dalla media nazionale avendo pagato in media 99 euro (+18%). Invece a Palermo l'acconto medio pagato sulla prima casa è stato di 54 euro, al di sotto della media generale del 36% e quello sulla seconda casa di 168 euro, solo il 4% in più della media nazionale.

Bisogna tener presente che i dati del Caf Cisl sono rappresentativi solo per i lavoratori dipendenti e i pensionati, cioè delle tipologie di cittadini che si rivolgono ai Caf; la Cisl raccoglie il 18% degli utenti dei Caf nazionali. Anche l'imposta media sulla seconda casa svantaggia pesantemente, nel versamento della prima rata, le grandi città rispetto alla media nazionale: +65% con 265 euro contro 161. Il primo posto dei tartassati spetta anche in questo caso ai proprietari immobiliari romani, con 325 euro versati (+102%), seguiti dai cittadini bolognesi (309 euro, +98% rispetto alla media nazionale). Al terzo posto si piazza Milano (224 euro, +39%) seguita da Genova (217 euro +35%), Napoli (206; +28%) e Palermo (168 euro, +4%).

Il Caf Cisl ha elaborato anche la differenza in base al numero dei figli a carico: i contribuenti senza figli hanno pagato circa 91 euro, quelli con un figlio 70 euro, quelli con due 68 euro e quelli con tre o più figli 70 euro. L'ultimo dato riguarda le rate: esiste infatti la possibilità di pagare in tre rate anziché due (soltanto per l'abitazione principale). Solo l'1,6% degli assistiti ha scelto questa soluzione, che prevede un versamento intermedio a settembre.

Per i contribuenti le sorprese più amare potrebbero arrivare con il saldo finale, quello di dicembre, quando dovranno adeguare gli importi agli eventuali aumenti di aliquota decisi dai Comuni. Da uno studio di Confedilizia sulle case date in affitto, emerge che gli incrementi rispetto alla prima rata versata potranno essere notevoli: in alcuni casi, come per Roma, Napoli, e Perugia raggiungerebbero anche l'80%.

«Dai numeri del ministero dell'Economia elaborati dall'Adnkronos risulta che sugli oltre ottomila Comuni italiani un gruppo ristretto di città, l'1,2% del totale, garantisce un terzo delle entrate, cioè più di 3,2 miliardi di euro. Medaglia d'oro per Roma, con 776,3 milioni di euro, seguita da Milano con 409,9 milioni e da Torino con 202,7. A Genova sono stati raccolti 129,1 milioni, a Napoli 123,2, a Bologna 103,5, a Firenze 93,5 milioni e a Bari 65,3. (Luigi Grassia-la Stampa)

venerdì 27 luglio 2012

Tende da sole: in vacanza anche a casa!


La scelta di acquistare tende da sole per la propria casa può derivare da diverse esigenze: in primo luogo ovviamente c'è la volontà di proteggersi dai raggi del sole che, nelle giornate più calde, generano un aumento di temperatura di alcuni gradi anche negli ambienti interni alla casa, anche se protetti dai vetri.
La protezione dal calore può ripercuotersi anche in un risparmio di energia: riuscendo ad evitare che la temperatura si alzi troppo, si può ridurre o eliminare del tutto l'uso di condizionatori o ventilatori elettrici. Le tende da sole però possono anche svolgere una funzione estetica: scelte con tessuti che si abbinano al colore dei muri o degli eventuali mobili da esterni collocati in giardino o in balcone danno un tocco di originalità all'arredo. Un elemento da non trascurare, specialmente per chi abita in una villetta al piano terra o in un appartamento ai piani bassi, è la protezione dagli sguardi degli estranei che le tende da sole offrono: si pensi ad una cena estiva con gli amici organizzata nel proprio balcone al primo piano, facilmente visibile da chiunque passi per strada.
Per le loro particolarità e versatilità, che le rendono adatte ad essere usate in ambienti molto diversi tra loro, le tende da sole dovranno essere realizzate su misura, in base alle dimensioni della superficie da coprire: tende da sole da giardino saranno diverse rispetto a quelle per terrazzo o per balcone.
Gli elementi fondamentali delle tende da sole sono senza dubbio il telo o tessuto, che ha il compito di proteggere dal sole, ed il telaio, la struttura portante che deve reggere il peso del telo e sostenere l'intera tenda. A seconda delle tipologie di tende che si sceglie di acquistare, ci si troverà in presenza di altri elementi opzionali, tra cui il cassonetto, che conterrà tutto il telo riavvolto quando si vorrà chiudere la tenda oppure una copertura fatta di lamiera, che avrà lo stesso scopo del cassonetto e cioè proteggere nei mesi invernali il tessuto dalle intemperie che potrebbero rovinarlo.
In merito al tessuto, sono diverse i criteri di cui tenere conto nella realizzazione delle tende da sole:
- Le fibre di cui il telo dovrà essere composto: alcuni filati sono più coprenti di altri, e permettono una miglior protezione dai raggi ultravioletti; i tessuti sintetici sono quelli più adatti a tale scopo;
- Il colore: anche nel caso delle tende da sole, colori troppo scuri aumenterebbero la funzione di schermo della luce, ma assorbendo il calore genererebbero una temperatura troppo elevato nello spazio al di sotto della tenda;
- Lo spessore: uno spessore maggiore ovviamente filtrerà meglio i raggi, ma diminuirà contestualmente la quantità di luce disponibile.
Una volta scelta la composizione del tessuto, bisognerà pensare al modello di tenda da sole da montare: ci sono infatti diverse tipologie di meccanismi, che prevedono una copertura più o meno frontale e sono adatte a spazi più o meno ampi. Tra le possibilità offerte ci sono le tende da sola a cappottina, quelle a bracci, quelle a caduta e quelle a pacchetto.

mercoledì 25 luglio 2012

Energia rinnovabile: i pannelli solari

Oggi più che mai è diventato di vitale importanza trovare nuove fonti di energia. Oltre al problema mondiale dell’esaurimento delle scorte petrolifere che rischiano di mettere in ginocchio il mondo intero, vi sono le problematiche ambientali: inquinamento, effetto serra, tempeste, etc. La Terra sta perdendo il suo fragile equilibrio e sta cominciando a ribellarsi contro l’uomo ed i suoi eccessi. Oltre all’interessante fattore di risparmio economico, l’utilizzo di pannelli solari o di pannelli fotovoltaici è diventato un punto di interesse ambientale ed etico, non soltanto economico.
In un’epoca in cui le energie non rinnovabili scarseggiano, è importante volgere la nostra attenzione e la nostra tecnologia nella produzione del nostro fabbisogno energetico da fonti rinnovabili.

Il problema energetico

Pannelli solari termiciL’umanità, oggi, deve affrontare questo grave problema ambientale che sta provocando grandi preoccupazioni nei paesi sviluppati. Il progresso e la tecnologia hanno prodotto benessere e uno sviluppo invidiabile ma con sé hanno recato anche grossi danni all’ambiente come l’inquinamento, lo scioglimento delle calotte polari, l’effetto serra, il buco dell’ozono e tanti altri a venire.
I grandi della Terra oggi stanno cercando nuove soluzioni al problema del fabbisogno energetico anche perché le scorte naturali stanno terminando e il mondo, così, rischia di fermarsi da qui a poco. Sfruttando la tecnologia e l’ingegno umano, sono stati messi a punto degli strumenti per catturare l’energia rinnovabile per produrre l’energia elettrica che utilizziamo ogni giorno.
Ognuno, nel proprio piccolo, può fare qualcosa per la salvaguardia del nostro pianeta e, se vogliamo, delle nostre tasche. Bastano alcune scelte etiche per fare davvero la differenza. Decidere di installare un impianto solare termico o un impianto fotovoltaico è una scelta saggia e vantaggiosa, sia per l’ambiente che per noi. Ma vediamo cosa sono i pannelli solari termici e i pannelli fotovoltaici di cui oggi si parla così tanto.

La risposta: i pannelli solari

Pannello solare fotovoltaicoCosa è un pannello solare e quali sono i vantaggi?
Gli impianti termici che utilizzano l’energia solare sono principalmente due: i pannelli solari e gli impianti fotovoltaici.

Il Pannello solare (impianto solare termico) generalmente viene utilizzato per la produzione di acqua calda sanitaria e, in alcuni casi, per il riscaldamento o il raffrescamento della casa.

Il pannello fotovoltaico, al contrario, permette la produzione di energia elettrica.

lunedì 23 luglio 2012

Mutui, che fare con questi tassi?

Gli aspiranti mutuatari sono afflitti da un doppio dubbio. Prima ancora di porsi l'amletica domanda sul tasso da scegliere (fisso o variabile?) il perdurare della crisi dell'Eurozona rende legittima un'altra domanda di fondo: è un buon momento per chiedere un mutuo? Oppure meglio aspettare tempi migliori? Una buona parte sta decidendo di rimandare questo passo a tempi meno incerti.

Ce lo dicono i dati sulle erogazioni del primo trimestre 2012 rilasciati da Assofin-Crif-Prometeia che tracciano un -47% rispetto all'anno scorso (quando i prestiti ipotecari avevano già accusato una pesante battuta d'arresto). Contratti che calano, vuoi per l'offerta certamente più cauta in questa fase, vuoi per il drastico ridimensionamento delle richieste. Leggendo questo dato al contrario, però, e considerando che in tempi "normali" in Italia mediamente 400mila famiglie l'anno stipulano un mutuo, si deduce che, seppur in calo a livello percentuale, ci sono migliaia e migliaia di famiglie che sono in questo momento alle prese con la richiesta di un finanziamento.

Veniamo alla seconda questione: quella del tasso di interesse. La premessa di fondo è che in questa fase, come da dieci mesi, i mutui sono affetti dal mal di spread (il margine che le banche applicano e che comprende oltre agli utili anche i costi di copertura dal rischio raccolta). Gli spread mediamente applicati dalle banche su un mutuo standard (150mila euro da rimborsare in 25 anni) sono superiori al 3%, il doppio rispetto a un anno fa, quando la crisi dei debiti sovrani non era ancora dilagata. Ma anche in questo caso c'è un'altra faccia della medaglia. La stessa crisi che ha fatto impennare gli spread ha drasticamente abbattuto gli indici europei (Euribor per i mutui a tasso variabile ed Eurirs per quelli a tasso fisso) che, sommati allo spread, danno il tasso di interesse finale.

Dopo il taglio del tasso di riferimento europeo dall'1% allo 0,75% annunciato il 5 luglio dalla Bce, gli Euribor hanno continuato a perdere quota, già scontando prossimi tagli da parte della Bce. L'Euribor a 3 mesi è scivolato intorno allo 0,5% e l'indice mensile è sceso sotto lo 0,25. Ne consegue che oggi si può spuntare un tasso variabile, valutando le migliori offerte, di poco superiore al 3 per cento. Di converso, la crisi spinge gli investitori a rifugiarsi sul Bund tedesco, al cui rendimento è in linea teorica collegato l'andamento degli Eurirs che, quindi, sono anch'essi sui minimi storici. Gli Eurirs a 20-25 anni viaggiano intorno al 2,2 per cento. Così, aggiungendo uno spread del 3, si ha un tasso finito fisso di poco superiore al 5%, nella migliore delle ipotesi. Quindi, pur trattandosi di un tasso storicamente non elevato, più caro rispetto al variabile di circa 200 punti base (2%). Ovvero 200 euro al mese.

A questo punto nei pensieri del mutuatario è probabile che scatti un'altra, giustificata domanda: ma se poi i tassi salgono? Non è quindi meglio fare il fisso da subito, pagare un po' di più ma stare tranquilli? Chi di fronte a questa domanda non riesce a dormire sonni sereni è giusto che si fermi qui. Ma chi è pronto a fare un salto in più, è bene che dia uno sguardo alle previsioni sugli indici Euribor. I future sui contratti a 5 anni indicano che l'Euribor a 3 mesi continuerà a scendere fino a fine 2013 per risalire lentamente e raggiungere l'1,9% nel 2017. In sostanza, gli Euribor dovrebbero restare sotto gli indici Eurirs almeno per altri cinque anni, ovvero per 60 rate. È pur vero che si tratta di previsioni suscettibili di errori, ma il mercato in questo momento dà un segnale chiaro: considerando che si pagano più interessi nei primi anni del mutuo, dal punto di vista finanziario sarebbe più logico partire con un variabile e beneficiare del risparmio derivante dal differenziale tra i tassi.

Si potrebbe completare la strategia abbinando al mutuo a tasso variabile un conto di deposito o un altro investimento che consenta di parcheggiare (senza eccessivi vincoli temporali) la liquidità. Un conto dove accantonare la differenza tra la rata fissa (che si sarebbe pagata) e quella variabile (con cui si è scelto di avviare il mutuo in quanto più economica). Con il doppio vantaggio di costituire un gruzzolo dove attingere in futuro, nel caso le rate variabili dovessero scollinare quelle a tasso fisso, e di far maturare interessi. In questo modo, anche chi sceglie il variabile può provare a dormire sonni tranquilli. di Vito Lops - Il Sole 24 Ore -

venerdì 20 luglio 2012

LOFT...stile contemporaneo


Il loft è un'abitazione open space ricavata da un ambiente unico, di solito uno spazio industriale dismesso di notevole superficie, caratterizzata da altezze interne molto maggiori rispetto agli immobili costruiti ad uso residenziale e maggiori superfici finestrate, con inserimento di dotazioni igienico-sanitarie adatte all'uso di abitazioni particolarmente confortevoli e di soppalchi e tramezzi per dividere gli spazi.

Lo studio della trasformazione è particolarmente riuscito se eseguito partendo dalla valorizzazione degli elementi preesistenti resi funzionali con il nuovo utilizzo residenziale.

Il recupero di spazi industriali dismessi ad uso abitativo presenta anche l'aspetto positivo di evitare il consumo di territorio con nuove costruzioni, sottraendo i manufatti ad una condizione di progressivo degrado con evidente recupero del paesaggio.

La parola loft deriva dal tedesco antico "luft", aria, spazio; questo tipo di abitazione, particolarmente diffusa al nord e meno conosciuta nel sud Italia, è molto in voga tra i giovani che ne interpretano lo stile personalizzabile e danno libero sfogo alla fantasia mischiando stili e arredi diversi.

giovedì 19 luglio 2012

Obblighi del conduttore

La parte che utilizza il bene locato è il conduttore. La regola generale prevede la coincidenza tra colui che stipula il contratto come parte conduttrice e chi utilizza effettivamente l'immobile. Ovviamente ci sono delle eccezioni: per esempio il caso del genitore che stipula un contratto di affitto per un appartamento che fa utilizzare al figlio, oppure il caso dell'imprenditore che affitta dei locali per la propria attività, che vengono poi utilizzati dai dipendenti.

OBBLIGHI DEL CONDUTTORE Gli obblighi del conduttore sono:
Utilizzare l'immobile per l'uso convenuto: l'inquilino deve utilizzare l'immobile secondo l'uso convenuto e non può assolutamente mutarlo. In pratica se viene stipulato un contratto di locazione per un ufficio, questo non dovrà essere utilizzato come abitazione, pena il rischio di incorrere in un grave inadempimento contrattuale.
Versare il canone di affitto con puntualità
Eseguire le riparazioni di ordinaria manutenzione ( esempio cambiare una guarnizione di un rubinetto o la corda di una tapparella), e segnalare al locatore gli interventi eccedenti l'ordinario, indispensabili per usufruire dell'abitazione.
Prendersi cura dell'immobile: in pratica il conduttore oltre ad utilizzare il bene, ha la responsabilità di custodirlo, ed è responsabile verso il locatore anche della perdita o del deterioramento dell'immobile stesso, se non può provare che gli eventi si sono verificati per una causa non imputabile a lui. Questa responsabilità di cui non ci si può liberare, fa si che sempre più conduttori provvedano a munirsi di adeguate coperture assicurative, sia individuali che condominiali.
Rimborsare al locatore le spese accessorie: il locatore deve rimborsare al conduttore le spese per il riscaldamento, la pulizia, l'acqua, l'energia elettrica, e tutte quelle per i servizi usufruiti e non compresi nel canone. Per quanto riguarda le spese di una eventuale portineria, sono a carico del conduttore nella misura del 90%, mentre il 10% può essere addebitato al proprietario.
Riconsegnare l'immobile nello stesso stato in cui l'ha ricevuto, fatto salvo il normale deterioramento da normale uso; in caso contrario dovrà risarcire il locatore per eventuali deperimenti o danni procurati. Per evitare equivoci alla riconsegna dell'immobile, è consigliabile redigere all'inizio della locazione un documento nel quale si descrivono in modo chiaro le condizioni dell'immobile, dei suoi impianti e di mobili o arredi eventualmente presenti. (Offrocasa.com)

mercoledì 18 luglio 2012

Obblighi del locatore

La parte che cede in locazione è il locatore. Non sempre però colui che cede in locazione l'immobile è il proprietario. Per esempio pensiamo al genitore che dona al figlio l'appartamento riservandosi però l'usufrutto: in questo caso il figlio è il nudo proprietario, ma colui che può disporre dell'appartamento, cedendolo in locazione, è il genitore, usufruendo di tutti i frutti prodotti dal bene (soldi ricavati dall'affitto).

OBBLIGHI DEL LOCATORE

Gli obblighi del locatore sono:
Consegnare l'immobile in uno stato di manutenzione buono, informando il conduttore dei difetti, se presenti. In caso contrario dovrà versare un'indennità per gli eventuali danni patiti dall'inquilino. I vizi non comunicati possono portare ad una riduzione del canone.
Effettuare tutte le manutenzioni necessarie affinché l'immobile possa servire al suo uso. Durante il contratto, il locatore non può eseguire lavori che limitino il godimento dell'immobile, ad eccezione di interventi improrogabili che però, se dovessero protrarsi per oltre venti giorni o rendere inabitabile l'alloggio, darebbero comunque luogo a una riduzione proporzionale del canone o alla possibilità di risoluzione del contratto da parte del conduttore. Sempre in tema di opere, nel caso in cui l'inquilino apporti miglioramenti all'immobile con il consenso del locatore, quest'ultimo è tenuto a indennizzarlo.
Garantire al conduttore il godimento pacifico dell'immobile, preservandolo da molestie di terzi che avanzano diritti sull'oggetto, durante tutta la durata della locazione. (Offrocasa.com)

martedì 17 luglio 2012

Imbiancare casa: colori e abbinamenti di tendenza

Quale colore scegliere per le pareti di casa? Quale tinta si abbina meglio all'arredamento? Chi di noi non si è posto queste domande nel momento di decidere di tinteggiare casa? La scelta si rivela di fondamentale importanza, perchè ogni tonalità conferisce alla casa una diversa atmosfera, rispecchiando appieno il nostro essere e la nostra personalità. Eccovi allora una serie di consigli utili per chi si appresta a imbiancare casa ma anche per chi vuole semplicemente sapere come si abbinano al meglio i colori al fine di armonizzare arredamento, tappezzerie e tutto ciò che concerne la casa.



Innanzitutto, tenete a mente questi consigli preliminari.
Prima di scegliere la tinta è bene fare le seguenti valutazioni:
- esposizione al sole della casa: le tonalità scure vanno evitate se la vostra casa risulta poco luminosa (seminterrato, esposizione a nord, ecc), perchè la renderebbero ancora più buia; diversamente vale per le abitazioni baciate dal sole, nelle quali, per la ragione opposta, si possono osare anche tinte forti.

tipo di arredamento: se un arredamento bianco o, comunque in tinta neutra, si presta ad ogni accostamento, un arredamento o una tappezzeria già in sè particolarmente estrosi e variopinti richiedono una parete sobria e poco caratterizzata.

dimensione degli ambienti: i colori chiari fanno sembrare la stanza più grande, quelli scuri la fanno sembrare più piccola. Pertanto per le stanze di casa di piccole dimensioni, scegliete colori tenui, riservando, eventualmente, quelli scuri alle stanze di dimensioni maggiori.

tipo di stanza che si vuole pitturare: un colore insolito e di carattere alla lunga rischia di stancare. Il consiglio è di utilizzarlo per ambienti della casa in cui non sostate continuamente, come uno studiolo, oppure per realizzare un soggiorno di grande impatto visivo.

Detto ciò, passiamo in rassegna i vari colori, con gli abbinamenti più riusciti e di tendenza.


BIANCO: colore intramontabile, sia nella versione pura che "sporca " (beige, avorio, etc...), è quello più diffuso ed utilizzato perchè si adatta ad ogni colore e tipo di arredamento, dona alla casa grande luminosità e non passa mai di moda.
GRIGIO: è il colore di tendenza del momento in tutte le sue varianti, da quelle calde (che si ottengono aggiungendo il giallo e il rosso) a quelle fredde (che si ottengono aggiungendo il blu o il nero).
GIALLO: tradizionalmente considerato il colore del sole e del calore, in realtà si può utilizzare non solo nelle tonalità calde ma anche in quelle fredde, meno note e diffuse.
VERDE: colore della natura e degli spazi liberi e aperti, conferisce calma e relax, disponibile in innumerevole varianti sia chiare che scure.
ROSA: è il colore attualmente più di moda, proposto da tutte le aziende di arredamento e dominante in tutte le riviste del settore, in ogni sua sfumatura e tonalità.
ROSSO: colore anch'esso di grande tendenza, ideale per dare un tono di importanza alla casa (nella versione porpora) o per ravvivarla con allegria, nella versione brillante.
TERRA: ossia tutta la gamma dei marroni, terracotta, ruggine, ocra e corallo.
BLU: colore dell'acqua e del cielo, dello stile e dell'eleganza per antonomasia; ne esistono infinite varianti: maschili il navy e il blu oltremare, femminili, quelle lavanda, fiordaliso e ortensia.
NERO: colore della notte e dell'oscurità, molto usato nell'arredamento ma assai raro come tinta nelle pareti.

lunedì 16 luglio 2012

Imposte d'acquisto: le imposte dovute dall'acquirente


Quando si acquista una casa, l'acquirente è tenuto sia al pagamento dell'imposta di registro, o alternativamente dell'Iva, che delle imposte ipotecaria e catastale.
Più precisamente,
 Quando chi vende la casa è:
  • un privato;
  • un'impresa "non costruttrice";
  • un'impresa "costruttrice" (o che ha ristrutturato l'immobile) ed ha ultimato i lavori da più di 4 anni;
le imposte da pagare sono le seguenti:
  • imposta di registro (7%);
  • imposta ipotecaria (2%);
  • imposta catastale (1%).
Per l'acquisto della "prima casa" e delle sue pertinenze sono previste aliquote agevolate.

COME SI CALCOLANO LE IMPOSTE

Le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono versate dal notaio al momento della registrazione dell'atto.

Dal 1° gennaio 2007 (per effetto della legge finanziaria per il 2007), per le vendite di immobili ad uso abitativo (e relative pertinenze) effettuate nei confronti di persone fisiche che non agiscano nell'esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali, la base imponibile ai fini delle imposte di registro, ipotecarie e catastali può essere costituita dal valore catastale dell'immobile, anziché dal corrispettivo pagato.
L'acquirente, per poter fruire dell'applicazione delle imposte (di registro, ipotecaria, catastale) sul valore catastale dell'immobile, deve farne esplicita richiesta al notaio.

L'agevolazione spetta, inoltre, a condizione che nell'atto sia indicato l'effettivo importo pattuito per la cessione.

Infatti, l'occultamento del corrispettivo o la dichiarazione nell'atto di compravendita di una somma inferiore a quella concordata determina la perdita del beneficio con le seguenti conseguenze:

1. le imposte di registro, ipotecaria e catastale saranno calcolate sul corrispettivo effettivamente pattuito;

2. sarà dovuta una sanzione che va dal 50% al 100% delle minori imposte versate.

Il nuovo regime di tassazione delle compravendite immobiliari prevede, quindi:
  • una deroga al principio generale in base al quale la base imponibile per l'applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale è data dal valore dell'immobile dichiarato nell'atto;
  • una riduzione del 30% dell'onorario del notaio che, come è noto, viene calcolato sul valore dell'immobile indicato nell'atto.
ATTENZIONE
Soltanto per le compravendite di immobili ad uso abitativo, comprese le relative pertinenze (box, garage, cantine) a favore di un privato (acquirente), si può assumere come base imponibile il valore catastale. Per tutte le altre compravendite in cui l'acquirente non è un privato e/o che la vendita riguarda terreni, negozi o uffici, la base imponibile è costituita dal prezzo pattuito e dichiarato nell'atto dalle parti e non dal valore catastale.

I contribuenti che si avvalgono delle nuove disposizioni sono esclusi dalla programmazione dei controlli relativi alle vendite immobiliari nonché dalla rettifica del valore. Per chi decide di non avvalersi del nuovo sistema, la tassazione continuerà ad essere applicata con le regole precedentemente previste e cioè con applicazione delle imposte sul valore commerciale del bene (normalmente rappresentato dal prezzo convenuto). Si ricorda, in tal caso, che se l'ufficio ritiene che il valore dei beni trasferiti è superiore a quello indicato nell'atto, provvede alla rettifica e alla liquidazione della maggiore imposta dovuta (nonché delle eventuali sanzioni e degli interessi) e notifica al contribuente, entro due anni dal pagamento dell'imposta proporzionale, un apposito avviso.

Quando la vendita della casa è soggetta ad Iva, la base imponibile è costituita dal prezzo pattuito e dichiarato nell'atto dalle parti e non dal valore catastale.
Relativamente a queste cessioni, le nuove disposizioni consentono all'ufficio di rettificare direttamente la dichiarazione annuale Iva del venditore se il corrispettivo dichiarato è inferiore al "valore normale" del bene.

Se, però, per l'acquisto della casa l'acquirente ha contratto un mutuo o chiesto un finanziamento bancario, la base imponibile non può essere inferiore all'ammontare del mutuo o del finanziamento erogato.
In presenza di mutuo o di finanziamento bancario l'ufficio è obbligato a considerare quale "valore normale" un importo pari alla somma erogata.

LA NUOVA DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA

Nel rogito riguardante la compravendita della casa le parti devono inserire una "dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà" in cui segnalare:

le modalità di pagamento (assegno, bonifico, ecc.) del corrispettivo;

se per l'operazione ci si è avvalsi di un' Agenzia Immobiliare e, in caso affermativo, tutti i dati identificativi del titolare, se persona fisica, o la denominazione, la ragione sociale ed i dati identificativi del legale rappresentante, se soggetto diverso da persona fisica, ovvero del mediatore non legale rappresentante che ha operato per la stessa società, la partita IVA, il codice fiscale, il numero di iscrizione al ruolo degli agenti di affari in mediazione e della camera di commercio;
le spese sostenute per detta attività, con le analitiche modalità di pagamento della stessa.

L'omissione, la falsa o incompleta dichiarazione comporta (oltre all'applicazione della sanzione penale) l'assoggettamento, ai fini dell'imposta di registro, ad accertamento di valore dei beni trasferiti.
In sostanza, l'ufficio applicherà le imposte sul valore di mercato dell'immobile, anche se le parti avevano richiesto la tassazione sulla base del valore catastale. Inoltre, è prevista una sanzione amministrativa da 500 a 10.000 euro. In caso di assenza dell'iscrizione al ruolo di agenti di affari in mediazione, il notaio, inoltre, è obbligato ad effettuare apposita segnalazione all'Agenzia delle Entrate.

L'AGEVOLAZIONE PER LE COMMISSIONI IMMOBILIARI

Dal 1° gennaio 2007, è possibile detrarre dall'Irpef il 19% degli oneri sostenuti per i compensi corrisposti ai soggetti di intermediazione immobiliare ( Agenzie Immobiliari) per l'acquisto della "prima casa".
La detrazione è fruibile per un importo comunque non superiore a 1.000 euro e la possibilità di portare in detrazione questa spesa si esaurisce in un unico anno d'imposta. Se l'acquisto è effettuato da più proprietari, la detrazione, nel limite complessivo di 1.000 euro, dovrà essere ripartita tra i comproprietari in ragione della percentuale di proprietà.

venerdì 13 luglio 2012

Rivalutazione delle rendite catastali


Il problema della rivalutazione catastale sarà qualcosa che interesserà milioni di cittadini italiani. Dopo l' ultima finanziaria partono gli accertamenti sulle rendite catastali. Principalmente i provvedimenti interesseranno quei fabbricati che hanno subito modifiche sostanziali le quali non siano state dichiarate al catasto o peggio ancora quegli immobili completamente estranei al catasto.
Ancora saranno interessati quei fabbricati che possiedono una rendita catastale troppo bassa e quindi un troppo basso valore catastale che si discosta troppo dall' effettivo valore di mercato dell' immobile.
Molti comuni si stanno già muovendo in questo senso; altri si muoveranno nei prossimi mesi. La parola d' ordine comunque è sempre la stessa: Riportare a dei valori adeguati le rendite troppo basse.

LA SITUAZIONE ATTUALE
Attualmente sembra che vi siano milioni di fabbricati censiti in catasto e sottostimati di gran lunga rispetto al loro valore di mercato effettivo. Quindi essendo che le varie imposte si pagano in base al valore di un bene si capisce subito che lo Stato italiano si trova ad incassare imposte in meno rispetto a ciò che effettivamente potrebbe o dovrebbe.
In effetti si può dire che i valori catastali rispetto ai reali di mercato sono in genere notevolmente più bassi. La colpa naturalmente non è dei cittadini. Infatti nel tempo e soprattutto in quest' ultimo periodo i valori di mercato degli immobili, soprattutto in certe zone, hanno avuto dei forti aumenti.
Ma oltre ai fabbricati con rendita catastale bassa, ma comunque regolarmente denunciati in catasto esistono tantissimi fabbricati non denunciati per nulla. Questi fabbricati in pratica attualmente sono invisibili agli effetti del fisco e quindi lo Stato intende riportarli ad una condizione di visibilità per così dire.

I FABBRICATI INTERESSATI
In poche parole si può dire che i fabbricati interessati saranno i seguenti:
-immobili mai dichiarati in catasto;
-immobili che hanno subito ampliamenti o ristrutturazioni da far si che il valore aumentasse in maniera influente;
-immobili che hanno avuto un cambio di destinazione d' uso, ad esempio un garage che in seguito sia stato adibito ad uso ufficio;
- fabbricati rurali (A/6) che hanno perso la condizione di ruralità;

A volte basta veramente poco perché la rendita catastale di un fabbricato sia aumentata. E' sufficiente realizzare un piccolo vano, un bagnetto, un w.c., una piccola veranda ecc. perché la rendita catastale aumenti. Chi effettivamente ha realizzato dei lavori di questo genere dovrebbe preoccuparsi di presentare in catasto le varie pratiche di aggiornamento.

LE VARIE FASI
Si è capito che effettivamente vi sono molti fabbricati non dichiarati o dichiarati in maniera parziale. Ma come farà l' ammnistrazione statale a scoprire chi non si è preoccupato di denunciare in catasto il proprio fabbricato?
La TASK FORCE sarà composta dai comuni e dall' agenzia del territorio (più nota come catasto o uff. tecnico erariale) che dovranno collaborare insieme ed ognuno di loro compirà una presisa azione. I fabbricati interessati saranno quelli che sono stati regolarmente costruiti con concessione o autorizzazione edilizia. Infatti per il momento l' archivio base da cui partire sarà costituito dalle concessioni ed autorizzazione edilizie rilasciate.

fase n° 1 - controlli e verifiche da parte dei comuni
La prima fase sarà avviata dai comuni (Le opere che sono state realizzate in maniera completamente abusiva, cioé senza essere state denunciate neanche in comune credo che per il momento non verranno toccate, a meno che non ci sia una costante azione da parte del comune contro l' abusivismo edilizio....)
Sostanzialmente il lavoro dovrebbe essere lungo ma non difficile per i comuni. Il comune non farà altro che esaminare tutte le concessioni edilizie o autorizzazioni rilasciate e quindi si formerà un data base di partenza.
In base ai dati raccolti verificherà se le variazioni ai fabbricati siano state denunciate in catasto...come farà? semplice! controllerà l' archivio catastale. Potrà verificare sia attraverso le visure catastali e sia dalla planimetrie catastali (piantine). Il comune comparerà ad esempio la pianta del progetto presentato in comune con quella presente in catasto (in caso di ampiamento naturalmente). Sarebbe possibile fare una prima comparazione anche semplicemente guardando una semplice visura.
Avendo alla mano il progetto presentato in comune e la visura già si riesce a capire se vi siano delle discordanze o meno. In visura infatti compaiono il numero dei vani ed il numero dei piani, nonché la data della denuncia in catasto; quindi verrebbe semplice capire se le modifiche presenti nel progetto siano poi state denunciate anche in catasto.

fase n° 2 - notifica in caso di incongruenza
Nel caso che il comune accerti che vi siano delle incongruenze tra la situazione di progetto presentato in comune e quella del catasto fa partire la notifica presso il domicilio dell' interessato, motivando naturalmente il perché della notifica stessa; contemporaneamente informa anche l' agenzia del territorio.
Nella notifica inviata dal comune, oltre a tutte le varie motivazioni, verrà anche detto che il cittadino avrà tempo di 90 giorni per regolarizzare la situazione. A questo punto il contribuente dovrà decidere se rispondere in maniera positiva (quindi accatastando i vari locali) oppure se attendere ulteriori sviluppi (non consigliabile).
Come detto sopra i comuni si rifaranno alle varie autorizzazioni rilasciate. potrebbe anche verificarsi che il cittadino pur avendo ritirato la concessione o l' autorizzazione non abbia poi svolto effettivamente i lavori. In questo caso sarà quest' ultimo che dovrà giustificarsi.

fase n° 3 - controllo da parte dell' agenzia del territorio
Se i cittadini interpellati non risponderanno entro 90 giorni, sarà l' ufficio del catasto che provvederà d' ufficio, inviando un avviso di sopralluogo con un anticipo di 3 giorni ed imputando tutte le spese per la redazione della pratica catastale al proprietario dell' immobile.
In caso d' inadempienza potranno anche scattare le sanzioni che vanno da un minimo di 258 ad un massimo di 2.066 euro. Naturalmente oltre alle sanzioni ci saranno da pagare anche le spese relativa alla paratica di accatastamento svolta dall' ufficio tecnico erariale. Si parla di qualche migliaio di euro (per la pratica catastale). Di contro c'è la possibilità per il proprietario dell' immobile di presentare ricorso alla sezione tributaria provinciale.

SI PASSERA' DAGLI ATTUALI VANI CATASTALI AI METRI QUADRATI
E' recente la notizia secondo cui il governo starebbe lavorando a un cambi radicale dei valori catastali. Abbiamo già visto che è stato cambiato il moltiplicatore per il calcolo del valore catastale che passa da 100 a 160. Quindi un bel balzo in avanti. Bisognerebbe comunque fare molta attenzione comunque con questi moltiplicatori in quanto amio giudizio per certe realtà non sono congrui. Bisognerebbe fare attenzione e valutare bene le zone dove realmente c' è un mercato immobiliare da quelle dove il mercato immobiiare non esiste. Aumentare indiscriminatamente i moltiplcatori può far si che in certe zone il valore catastale vada a superare quello realmente di mercato.
Soprattutto nei piccoli comuni dove non c' è movimento immobiliare non si può aumentare gli estimi catastali senza fare opportune valutazioni. Anche trà i piccoli comuni poi vanno fatte diverse valutazioni. Non si può paragonare ad esempio un comune in zona turistica vicino al mare con un piccolo comune dell' interno senza alcuno sbocco turistico. I valori di mercato saranno sicuramente più alti dove c' è l' affluenza turistica. In queste ore si vocifera inoltre che cambieranno i parametri per le valutazioni. Verranno abbandonati gli attuali vani catastali che attualmente esprimono la consistenza di un fabbricato per passare ai metri quadrati effettivi. Vedremmo col tempo come il governo Monti vorrà procedere. (Visurnet.com)




giovedì 12 luglio 2012

Vestire la casa con tessuti colorati

Quando la vita ci fa capire che inevitabilmente qualcosa sta cambiando o è già cambiato, quando rotture o congiunzioni ci fanno modificare il nostro modo di vivere e pensare, quando semplicemente il tempo decide che è arrivata la nuova stagione, la nostra mente ci suggerisce spesso che c’è da cambiare qualcosa anche dentro di noi. Un taglio di capelli, un abito nuovo, un hobby diverso; ma anche portare freschezza e novità in casa è un’ottima idea per spogliarci di vecchi ricordi da buttare o da chiudere scrupolosamente in un cassetto, e per vestirci di nuovo entusiasmo, oppure per inaugurare e caratterizzare un inedito periodo di felicità. 
La nostra casa è la nostra storia: in essa possiamo scrivere tutte le pagine degli avvenimenti che ci toccano di più. Ma per cambiare aspetto e rendere nuovo il nostro rifugio non è necessario fare grandi spostamenti, buttare via mobili e comprarne di nuovi, o necessariamente intraprendere lavori lunghi e costosi per cambiare rivestimenti e colori. A volte bastano pochi gesti, non troppo esosi e magari anche simpatici da architettare: lo shopping è sempre un momento di puro divertimento. E allora armiamoci di spirito e di fantasia: stiamo per sconvolgere completamente l’aspetto di casa nostra. 
tessuti_casa_colori_1Cosa aspettiamo a chiamare le amiche? Si va a comprare gli abiti nuovi per la nostra dimora, sì proprio gli elementi che la vestono: i tessuti. Sono loro la vera chiave per segnare stili e atmosfere diverse, per cambiare i colori predominanti di una stanza, per creare l’umore di un ambiente. Tende, tappeti, copri divani, copri poltrone, cuscini, copriletti, tovaglie, asciugamani. Ogni stanza ha diverse tipologie di tessuto che la caratterizzano, così come ogni angolo di un open space, di un grande living o di un monolocale. I tessuti poi possono anche rivestire se solo lo vogliamo, le pareti decorandole come quadri, le ante di armadi, nascondendole alla vista meno attenta, l’entrata a zone di servizio senza porta, rendendole invisibili. I tessuti infine possono dividere zone e spazi, delimitando aree funzionali ed estetiche diverse. Tutto questo con l’aiuto di arazzi e tende dalle grandi dimensioni. 
tessuti_casa_colori_2Scegliamo una o al massimo due tonalità dominanti per ogni ambiente, che si sposino con il colore delle pareti oppure degli arredi principali, per contrasto netto o per somiglianza di sfumature; accostamenti vincenti per creare un ambiente un po’ esotico, caldo e accogliente sono il rosso e l’arancione, il giallo e l’arancione, il rosso e il vinaccia; per un effetto rilassante invece, si possono combinare blu e azzurro, blu e verde, viola e verde, viola e lilla. Per effetti pieni di fascino ed eleganza, che sottolineano scelte importanti di design e donino rigore allo stile dell’ambiente, gli intramontabili bianco e nero sono capaci di donare tutto il fascino di colori senza tempo, che contengono in sé tutto lo spettro ottico e la luce. Alterniamo le tinte unite anche alle fantasie, mantenendo sempre la stessa gamma di colori scelta: alternare ad esempio cuscini decorati a cuscini colorati, scegliere tappeti molto vivaci e fantasiosi, accostati a tende invece in un'unica tonalità. 
tessuti_casa_colori_4tessuti_casa_colori_5Possiamo anche scegliere di vestire l’intera casa con un solo colore dominante declinato in tutte le sue sfumature: si tratta di una scelta possibile soltanto se pareti, pavimento e arredi sono caratterizzati da una certa neutralità nel colore, tanto da permetterci di essere fantasiosi con i tessuti. Oppure ancora possiamo vestire con colori luminosi e neutri (bianco, giallo chiaro, verde pastello) i tessuti, se arredi e pareti sono già molto colorati. L’importante è che il risultato e l’equilibrio tra colore e luce, inondino della giusta atmosfera ogni ambiente secondo il nostro gusto e secondo lo stile che vogliamo imprimergli in quel dato momento: i tessuti sono facili da cambiare e in qualunque istante possiamo dare un tocco nuovo alla nostra casa, se soltanto cambiamo umore. (Olivia Calò)

mercoledì 11 luglio 2012

I sistemi di sicurezza per proteggere la casa


Difendersi dai furti

Il furto in casa è tra i più sgradevoli, perché ci colpisce nell'intimità, aggredisce la sfera dei ricordi affettivi e può aumentare parecchio il nostro livello di livello di ansia. Ecco dunque alcuni consigli utili su come prevenirlo, ai quali però va sempre aggiunta una buona dose di buonsenso.
I fatti
Secondo i dati Istat relativi al 2010, la maggior parte dei ladri entrano in casa non scassinando o forzando porte e finestre, ma con raggiri (10,6 per cento), o approfittando della distrazione dei padroni di casa (42,6 per cento) o del fatto che sia particolarmente semplice aprire la porta di ingresso (5,1 per cento). Nel 66 per cento degli episodi, in casa non vi è nessuno al momento del furto. Secondo i Carabinieri, inoltre, i ladri agiscono in genere ove ritengono vi siano meno rischi di essere scoperti: ad esempio, un alloggio momentaneamente disabitato.
Le informazioni da proteggere
  • Conservate in un luogo sicuro fotocopie dei documenti di identità e gli originali di tutti gli atti importanti (rogiti, contratti, ricevute fiscali, etc.).
  • Se avete degli oggetti di valore, fotografateli e riempite la scheda con i dati considerati utili in caso di furto.
I comportamenti
  • Cercate di conoscere i vostri vicini e scambiatevi i numeri di telefono, per poterli contattare in caso di prima necessità.
  • Se abitate soli, non fatelo sapere a tutti, mettendo nome e cognome sulla targhetta del citofono, o registrando un messaggio al singolare in segreteria telefonica.
  • Chiavi: se avete bisogno della duplicazione di una chiave, provvedete personalmente o incaricate una persona di fiducia. Evitare poi di attaccare al portachiavi targhette con nome ed indirizzo. Se dovete darle a qualcuno, non lasciatele sotto lo zerbino o in altri posti facilmente intuibili e vicini all'ingresso. Essere molto cauti nel lasciare biglietti di messaggio attaccati alla porta.
  • Tenete conto che i primi posti esaminati dai ladri, in caso di furto, sono gli armadi, i cassetti, i vestiti, l'interno dei vasi, i quadri, i letti ed i tappeti.
In caso di assenza
  • Non mettete al corrente tutte le persone di vostra conoscenza dei vostri spostamenti (soprattutto in caso di assenze prolungate).
  • In caso di breve assenza, o se siete soli in casa, lasciate accesa una luce o la radio, in modo da mostrare all'esterno che la casa è abitata. In ciò possono essere utili anche dispositivi a timer, programmabili per l'accensione e lo spegnimento a tempi stabiliti.
  • In caso di assenza prolungata, avvisate solo le persone di fiducia e concordate con uno di loro che faccia dei controlli periodici.
I dispositivi
  • Regola n. 1: non informate nessuno del tipo di apparecchiature di cui vi siete dotati, né della disponibilità di eventuali casseforti.
  • I dispositivi antifurto vanno collegati possibilmente con i numeri di emergenza, tipo il 112.
  • Altri dispositivi utili sono: una porta blindata con spioncino e serratura di sicurezza (ma chiave non facilmente duplicabile); videocitofoni e/o telecamere a circuito chiuso.
  • Se abitate in un piano basso o in una casa indipendente, mettete delle grate alle finestre oppure dei vetri antisfondamento.
  • Illuminate con particolare attenzione l'ingresso e le zone buie. Se all'esterno c'è un interruttore della luce, proteggetelo con una grata o con una cassetta metallica.
  • Se vivete in una casa isolata, adottate un cane. (intrage.it)

lunedì 9 luglio 2012

PROPOSTA IRREVOCABILE D'ACQUISTO

Una volta trovato l'immobile ideale bisogna sapere come fare per acquistarlo. Bisogna insomma mettere nero su bianco, perché per diventare proprietari è assolutamente indispensabile firmare un contratto scritto. Nel caso l'agente immobiliare non riesca a far incontrare direttamente compratore e venditore, oppure nel caso in cui le due parti non abbiano ancora raggiunto un accordo, l'acquirente deve preparare, solitamente utilizzando un modulo prestampato, una proposta di acquisto mediante la quale comunica al proprietario il suo impegno ad acquistare, secondo determinate condizioni, l'immobile di sua proprietà.
Ovviamente il possibile acquirente deve sperare che il proprietario accetti le sue condizioni. E' estremamente importante determinare con esattezza il contenuto che si va a sottoscrivere: infatti se sottoscritto e quindi accettato dal proprietario, diventa un contratto preliminare di vendita o compromesso, cioè un accordo fra le due parti che si obbligano a stipulare un successivo contratto, il rogito, per mezzo del quale i beni e i diritti oggetto dell'accordo, cioè la casa, vengono definitivamente trasferiti, cioè venduti.

Approfondiamo i seguenti argomenti:
Elementi della proposta d' acquisto, Caratteristiche proposta d' acquisto.

1) ELEMENTI DELLA PROPOSTA D'ACQUISTO
Prima di sottoscrivere la proposta di acquisto, l'acquirente deve accertare che sia redatta in maniera appropriata secondo i seguenti punti fondamentali:
Deve contenere soltanto un impegno ad acquistare, e non un'accettazione definitiva dell'acquisto da parte del proponente, nel momento in cui avviene la sottoscrizione da parte del proprietario.
Deve contenere i nomi o le denominazioni degli effettivi proprietari, risultanti dagli atti notarili, o dalle sentenze di trasferimento e le eventuali dichiarazioni di successione.
Il bene oggetto della proposta, compresi solai, cantine, box, giardini e posti auto, deve essere esattamente identificato e possibilmente accompagnato dalle planimetrie catastali.
Nel testo della proposta deve essere garantita l'inesistenza di ipoteche, pignoramenti, sequestri, spese condominiali non pagate, o altre trascrizioni pregiudizievoli che possano impedire la piena acquisizione del bene.
Deve essere dichiarato che del bene è stata regolarmente concessa l'edificazione dell'edificio, e dichiarata l'abitabilità dell'immobile in questione, e che siano stati regolarmente sanati eventuali abusi edilizi.
Ci deve essere una dichiarazione che sostiene l'inesistenza di diritti di prelazione a favore di chiunque, derivanti da leggi o contratti.
Deve essere indicato chi sono coloro che usufruiscono del bene, e indicati i tempi del suo rilascio, in pratica la 'consegna chiavi'
Deve essere indicato il prezzo che si intende corrispondere, le eventuali caparre, i piani di pagamento e i termini temporali degli stessi, la volontà di accendere un mutuo che comporta determinati tempi tecnici di attesa, e quindi variazioni nelle modalità di esecuzione del rogito.
Devono essere chiaramente espresse sia le condizioni della proposta (per esempio un requisito che il bene deve avere, ritenuto essenziale per l'accordo tra le due parti), sia i termini temporali entro i quali potrà essere accettata.
Deve essere chiaramente indicato l'ammontare delle provvigioni da corrispondere all'agente immobiliare, e quando dovranno essere pagate.

Da parte sua il venditore, nel momento in cui esamina la proposta di acquisto, deve controllare che i contenuti corrispondano alla sua richiesta, e assumendosi tutte le responsabilità, potrà sottoscriverla per accettazione oppure respingerla. Nel caso di completa accettazione della proposta di acquisto, si andrà alla stipula di un nuovo e più articolato contratto preliminare (compromesso).

2) CARATTERISTICHE PROPOSTA D'ACQUISTO
Di seguito riportiamo alcune caratteristiche della proposta d' acquisto:
La proposta d' acquisto deve essere redatta in triplice copia. Una va al venditore, una all'acquirente e una all'agente immobiliare.
L'assegno non trasferibile, datato e intestato al venditore, depositato a garanzia della proposta, deve essere trattenuto dall'agente immobiliare che non può assolutamente incassarlo.
La proposta deve avere una durata massima di 15 giorni, trascorsi i quali decade automaticamente, con conseguente restituzione dell'assegno depositato come garanzia.
Qualora la proposta contenga clausole relative al mutuo, tali clausole si intendono sospensive della proposta stessa e, fatti salvi i 15 giorni per l'accettazione, ci sarà un termine massimo di 60 giorni. Quando scade questo termine, e non si ha esito positivo da parte della banca che dovrebbe erogare il finanziamento, la proposta d' acquisto decade automaticamente con restituzione dell'assegno depositato a garanzia. Solitamente la frase che viene utilizzata per apporre questa clausola è: La presente proposta d' acquisto si intende subordinata all'ottenimento di un mutuo. (offrocasa.com)

giovedì 5 luglio 2012

Facciamo luce sugli esterni

E luce fu. Illuminare gli esterni non è un gioco da ragazzi: bisogna tenere conto della mancanza di prese, oppure di prese lontane dai punti che si vogliono illuminare; dell’umidità, pioggia e raggi uv; dello spazio da illuminare che può variare da un grande giardino a un piccolo balcone e, ultimo ma importante, dello stile dell’arredamento outdoor.
Ecran in&out di Luceplan
Premesso ciò, ecco una selezione delle varie luci pensate per gli esterni: ci sono le piantane, con diffusori in pizzo (ovviamente effetto pizzo, perché si tratta di materiali plastici intrecciati) così eleganti da essere messi dentro casa quando la bella stagione è finita; le appliques, da attaccare a parete risolvendo così i problemi di spazio; gli “oggetti luminosi” double face, dai pouf ai tavolini, originali idee per arredare bordi piscina e terrazzi; i piccoli elementi luminosi da inserire tra le piante, sia nei vasi che tra le pareti verdi e le siepi. Infine, le luci da terra, quelle che, posizionate lungo i camminamenti, illuminano creando un’atmosfera suggestiva.
Solar bud di Luceplan (si ricarica con il sole)
Le luci da outdoor, o meglio da in&out, come quelle da interni montano lampade a risparmio energetico e dimmerabili, ovvero dotate di un dispositivo che permette la regolazione della potenza. Quelle che si ricaricano con il sole e quindi non consumano nulla, e le luci intelligenti, come i crepuscolari, che si accendono al tramonto, e quelle collegate a un impianto domotico (costa intorno ai 3-4mila euro) che si attivano solo in presenza di persone oppure al contrario in veste di antifurto si accendono con l’intrusione.
Gregg di Foscarini
Attenzione ai materiali: devono essere resistenti alle intemperie, a prova di acqua e di muffa, ai raggi uv e al cloro se in presenza di piscine. Infine i cavi di alimentazione devono essere protetti da capsule idrorepellenti, per godere degli esterni in piena sicurezza. (casa&design)
Solar di Foscarini

mercoledì 4 luglio 2012

Case, a Napoli 1.300 acquisti in meno in confronto all'ultimo trimestre 2011


NAPOLI. 21 giugno 2012 -  È crisi conclamata per il mercato immobiliare a Napoli e provincia. Nel primo trimestre del 2012 il numero delle compravendite immobiliari residenziali in provincia di Napoli è calato del 16,9% superando il trend nazionale del 15.9%. Napoli e provincia, rispetto all’ultimo trimestre del 2011, hanno perso 1.295 compravendite immobiliari residenziali, quasi 15 al giorno, di cui 830 in provincia e ben 465 solo nella città di Napoli. A peggiorare il quadro c’è l’anomalo andamento dei prezzi: a fronte di un drastico calo della domanda, infatti, i prezzi non scendono in maniera significativa. Al contrario, restano agli alti livelli registrati negli anni del boom immobiliare.
Dati allarmanti che emergono dall’ultimo report dell’Agenzia del Territorio che ha analizzato il numero di immobili compravenduti nelle otto più grandi città italiane e nelle rispettive province. La sentenza, senza appello, dell’Agenzia del Territorio parla chiaro. Se a Napoli si registra una flessione del numero di compravendite del 9,8%, la situazione precipita decisamente in provincia, dove il numero delle compravendite immobiliari residenziali scende del 16,9% superando il trend nazionale del 15,9%. Un crollo verticale se si analizza il numero delle compravendite immobiliari realizzate a Napoli e provincia nel primo trimestre 2012 rispetto a quelle realizzate nell’ultimo trimestre 2011. A Napoli città le compravendite realizzate ammontano ad appena 1.454 immobili venduti nel primo trimestre 2012 a fronte delle 1.919 abitazioni vendute nel trimestre precedente. In provincia la situazione è più grave. Le compravendite realizzate nei primi tre mesi del 2012 ammontano ad appena 2.066 a fronte delle 2.896 abitazioni vendute nel trimestre precedente. Per la provincia partenopea si riconferma inesorabilmente la tendenza al ribasso rispetto ai dati negativi del terzo e del quarto trimestre del 2011 che hanno rispettivamente registrato cali dello 0,9% e del 2,2 %. Tra i mercati dei comuni non capoluogo, nelle province delle grandi città, l’Agenzia del Territorio, fa notare le province di Firenze e Napoli che continuano a perdere quote di mercato dal terzo trimestre 2010. Gli andamenti, su base nazionale, delle compravendite di immobili dei settori terziario, commerciale e produttivo mostrano segni tutti negativi, analogamente al settore residenziale. Dal 2004 tutti i settori mostrano una contrazione delle vendite, calcolata su trimestri omologhi; sono i settori commerciale e terziario a subire i cali maggiori, -46,7% e -36,4% rispettivamente, mentre il settore produttivo registra dal 2004 una diminuzione intorno al 30%.


Dalla stima dell’Agenzia del Territorio si rileva inoltre che la provincia di Napoli, in netta controtendenza rispetto al trend nazionale del primo trimestre 2012, registra per il settore terziario una crescita del 34% del numero di compravendite. L’andamento precipita invece per il settore commerciale e produttivo che rispettivamente registrano cali del 15,1% e del 27,2%. (immobilnews.it)

martedì 3 luglio 2012

Comprare casa all'asta

Esiste un modo sempre più diffuso per acquistare casa: l'asta giudiziaria.
Oggi grazie ad una serie di innovazioni legali e burocratiche, l'accesso del cittadino a questa particolare forma di compravendita risulta molto facilitato. La prima cosa molto importante è che il Tribunale si occupa direttamente di verificare la presenza di iscrizioni pregiudizievoli sull'immobile e di fare accertamenti sul venditore. In ogni caso una volta ottenuta l'aggiudicazione dell'immobile, tutte le precedenti ipoteche e i pignoramenti vengono automaticamente cancellati.
Esistono però alcuni svantaggi: le procedure di aggiudicazione possono essere molto lunghe ed è difficile prevedere quando si potrà finalmente ottenere la proprietà della casa, senza contare che, spesso, gli immobili messi all'asta sono occupati dal precedente proprietario e, una volta ottenuto il trasferimento della proprietà è necessaria una ulteriore procedura per liberare i locali.
Inoltre è quasi impossibile finanziare l'acquisto tramite un mutuo ipotecario.

Approfondiamo i seguenti argomenti:

1) COS'E' L'ASTA GIUDIZIARIA?
L'asta giudiziaria è una fase del procedimento di esecuzione forzata, regolato dagli articoli 474 e seguenti del Codice di Procedura Civile, attraverso il quale i creditori di un soggetto fanno mettere in vendita i beni del debitore per soddisfare i loro crediti sul ricavato della vendita.L'asta vera e propria può essere tenuta da un giudice presso i locali del Tribunale o da un notaio delegato al compimento delle operazioni di vendita. Oggi numerosi Tribunali pubblicano le notizie delle aste in giorni fissi sui principali quotidiani locali, e anche su Internet. Ecco i link ad alcuni siti che permettono di effettuare ricerche gratuite di aste su tutto il territorio nazionale:
www.AsteGiudiziarie.it , www.AsteAnnunci.it

2) COME SI PARTECIPA AD UN'ASTA?
Una volta individuato l'immobile che si intende comperare, per poterlo visionare bisogna rivolgersi,se c'è, alla persona che ne è stata nominata custode o, se si tratta di un fallimento, al curatore.
Il nominativo del custode o del curatore, e i recapiti, sono indicati sull'annuncio trovato sul giornale o su Internet. Se l'immobile è ancora occupato dal proprietario, bisognerà rivolgersi a quest'ultimo. E' inoltre possibile prendere visione, presso la cancelleria del Tribunale, della perizia redatta dal perito stimatore. La base d'asta viene fissata proprio in base alle valutazioni di questo tecnico, nominato dal Tribunale.

Se, dopo gli accertamenti preliminari, decidiamo che la casa ci interessa e che vogliamo partecipare all'asta, è necessario presentare:
apposita domanda in carta bollata, accompagnata dal versamento di una somma, pari all'importo della cauzione e delle spese della procedura (di solito si tratta di una somma pari al 10% della base d'asta).

lunedì 2 luglio 2012

Condominio: manutenzione facciata e balconi


Come si suddividono le spese per la facciata?

La facciata costituisce una parte comune condominiale destinata al decoro dell’in­tero edificio. Pertanto, tutti i condomini, anche quello proprietario di un apparta­mento interrato o di un box, sono tenuti a contribuire alla relativa spesa in base ai millesimi di proprietà.

A chi compete la spesa per la manutenzione dei balconi?

Il balcone è dì proprietà individuale, in quanto la sua superficie è accessoria all’appartamento.
Le spese relative alla pitturazione delle balconate in ferro o la parte interna del balcone in muratura spettano al proprietario in relazione alle circostanze che le opere possono configurarsi di ordinaria manutenzione.
Invece, nell’ipotesi di opere di piccola manutenzione, dipendenti dall’uso il re­lativo onere compete all’inquilino (art. 1609 c.c.). La materia è suscettibile di ac­cordo tra le parti.
Ad esempio nel dubbio che trattasi di ordinaria manutenzione ovvero di picco­la manutenzione il 50 per cento della spesa può porsi a carico del proprietario e il 50 per cento a carico dell’inquilino.


Il negozio deve corrispondere le spese per il rifacimento dei balconi del condominio?

Il proprietario del negozio normalmente non deve pagare le spese inerenti al rifacimento dei balconi. Nel caso in cui i balconi siano sul fronte strada e rivestano pre­gioarchitettonico per l’intera facciata allora anche il proprietario del negozio dovrà corrispondere una quota per le relative spese.
L’eventuale spesa per il rifacimento delle opere esterne dovrà essere ripartita tra tutti i condomini come confermato dalla Corte di Cassazione sentenza n. 5438 del 13.12.1977 e n. 176 del 15.1.1986., dalla Pretura di Roma (sentenza 18.12.1978, cau­sa Recchi-condominio) e dal Tribunale dì Torino (sentenza n. 4948 del 22.10.1986).

Come si ripartiscono le spese per il ponteggio?

Se il ponteggio viene installato esclusivamente per il rifacimento dei balconi, i co­sti possono essere suddivisi seguendo i criteri di riparto delle spese della scala.
Se il ponteggio viene installato per il rifacimento della facciata, la spesa va riparti­ta per quote millesimali di proprietà.

Può un condomino modificare la facciata dell’edificio?

Le strutture esterne danno il loro contributo alla formazione dell’aspetto estetico dell’edificio: in pratica sono al servizio della facciata e ne seguono le sorti. Perciò il singolo proprietario non potrà alterarne in alcun modo la conformazione perché la modifica di un bene comune, come è ritenuto il decoro architettonico, è una attività illegittima (art 1102 c.c.).
Anche i frontalini dei balconi, sono considerati dalla maggior parte dei magistrati un prolungamento della facciata e quindi appartenenti alla sfera delle parti comuni.

A chi spetta l’azione legale in caso di lesioni al decoro estetico-architettonico?


La legittimazione attiva in caso di lesione al decoro estetico dell’edificio spetta sia all’amministratore, sia ai singoli condomini che hanno facoltà di promuovere autonomamente il giudizio, sopratutto nel caso di lesione alla prorpietà singola. (ASPPIRoma).