mercoledì 16 maggio 2012

COMPRAVENDITE IN CALO E PREZZI IN TENUTA


Vendite in calo, ancora una volta, e anche come superficie di venduto. Tengono invece i prezzi, a dimostrazione di una particolarità tutta italiana del mercato immobiliare e dell'andamento della crisi del settore: è proprio la polverizzazione della proprietà a impedire ai proprietari quei ragionamenti economici che portano in breve tempo ai crolli dei prezzi. Il piccolo proprietario, anche a costo di enormi sacrifici, non svende e non affitta a prezzi troppo bassi, attegiamento che una grande immobiliare non può permettersi.


Stando ai dati diffusi dall'Osservatotrio immobiliare dell'agenzia del Territorio, diffusi oggi, si assiste a una una riduzione dei volumi di compravendita delle abitazioni: nel 2011 sono state 603.176, il 2,3% in meno rispetto al 2010. Nei capoluoghi di provincia il calo si è sentito di meno (0,6%), mentre negli altri Comuni almedia ha registrato un -3,1 per cento. In parallelo, la diminuzione della metratura abitativa ceduta è scesa a 62 milioni di metri quadrati, 1,5% in meno rispetto al 2010. La sorpresa, ma neanche tanto, considerando l'andamento degli anni precedenti, viene dai prezzi: la quotazione media risulta pari a 1.584 €/mq, addirittura in leggero aumento rispetto al 2010, + 0,7 per cento, e abbastanza omogena tra capoluoghi e centri minori. Un capitolo a parte merita l'andamento del mercato nelle otto principali città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze): qui c'è, in piena controtendenza, un incremento delle compravendite del 2,4% rispetto al 2010 e il volume degli scambi ammonta a circa 25,2 miliardi di euro, con un aumento del 3,2% rispetto al 2010.


Un quadro, quindi, a tinte meno fosche delle previsioni, anche se per il Censis la débacle dovrebbe avvenire nel 2012, causata dal cortocircuito tra Imu e crisi della liquidità che potrebbe incrementare l'offerta in maniera tale da far scendere i prezzi anche del 20 per cento.

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