mercoledì 21 novembre 2012

Rinegoziare un Mutuo


Rinegoziare un mutuo. Diversi possono essere i motivi che spingono il consumatore ad effettuare la rinegoziazione del proprio mutuo, fra queste la possibilità di ottenere condizioni migliori rispetto a quelle sottoscritte o l’impossibilità di continuare a pagare una rata divenuta insostenibile per effetto del rialzo dei tassi (prodotto variabile).
La rinegoziazione è dunque un’operazione effettuata con la medesima banca o finanziaria che ha erogato il finanziamento originario, mediante la quale viene acceso un nuovo contratto più vantaggioso per il cliente.

rinegoziare mutuoPer poter apportare variazioni al contratto di mutuo, è necessario che le parti siano concordi nel procedere, infatti la banca può anche decidere di non accettare la richiesta del mutuatario, col rischio che questi possa rivolgersi ad un altro istituto di credito.
Nella rinegoziazione del mutuo, le condizioni oggetto di modifica possono essere il tasso di interesse o la sua durata, infatti è facoltà del cliente richiedere il passaggio da un variabile ad un fisso, o viceversa, oppure l’allungamento della scadenza, che porterà di conseguenza ad una diminuzione della rata; non è possibile, invece, richiedere l’aumento dell’importo.
Secondo quanto previsto dalla legge n. 244/2007, banca e mutuatario possono richiedere la variazione delle condizioni di mutuo in qualsiasi momento, senza che ciò implichi l’esborso di spese e l’intervento del notaio; è infatti sufficiente una scrittura privata anche non autenticata.
Spesso, però può accadere che l’ente erogatore abbia valide ragioni per volere richiedere la formalizzazione dell’accordo di rinegoziazione in forma notarile; in tal caso il cliente ha diritto all’applicazione dei relativi costi in forma ridotta.
Rinegoziare il mutuo non comporta la perdita dei benefici fiscali e non prevede il pagamento dell’imposta sostitutiva.
Ma quando conviene ricorrere alla ricontrattazione di un finanziamento a medio-lungo termine? È sicuramente opportuno fare le dovute valutazioni prima di procedere a tale operazione e quindi verificare il debito residuo effettivo, aggiungere ad esso le eventuali spese di accensione di un nuovo contratto e calcolare la nuova rata.
Confrontando quest’ultima con quella precedente (basandosi sulla durata originaria del mutuo), si può effettivamente capire se valga o meno la pena di andare avanti o continuare a rimborsare il vecchio e caro mutuo. (tutorcasa.it)

Nessun commento:

Posta un commento