mercoledì 31 ottobre 2012

Le vernici ecologiche

Alzi la mano chi non si sia mai armato di pittura e pennello per dare una rinfrescata alle pareti di casa, al soffitto o alla ringhiera del balcone? Una scelta economica e, perché no, capace anche di essere soddisfacente a livello personale che può trasformarsi anche in un gesto attento all'ambiente utilizzando vernici naturali ed ecologiche
Che la vernice sia un composto inquinante è cosa nota a tutti, meno noto però è forse il fatto che i composti tossici rilasciati possono nuocere anche alla nostra salute e non solo a quella dell'ambiente. E' stimato, infatti che ogni anno in Italia si smaltisce un milione di tonnellate di vernici e prodotti similari. Un appartamento medio, di circa 100 mq ha una superficie di circa 300 mq di parete e calcolando che il consumo di pittura è di circa 0,3 litri al mq per mano e si mette in conto di rimbiancare l'appartamento almeno ogni 5 anni, in mezzo secolo si arrivano a utilizzare durante la vita circa 1000 litri di vernice procapite. Con un impatto ambientale ancora maggiore se si mette in conto che per ogni chilogrammo di vernici, si producono 100 kg di rifiuti speciali!
E' per questo che diventa importante, nel momento in cui si decide di rinfrescare l'appartamento, di scegliere vernici biologiche ed ecologiche capaci di soddisfare le medesime esigenze pittoriche ma prive di emissioni non salutari e che contribuiscono a ridurre l'inquinamento domestico. Si diffondono sempre di più, infatti, le cosiddette vernici fotocatalitiche, le stesse utilizzate, ad esempio da Total per costruire la prima stazione di servizio Eco-attiva che, attraverso il processo noto come fotocatalisi (qualcosa di simile alla fotosintesi clorofilliana), riescono a trasformare sostanze altamente nocive che si formano nell'appartamento - in particolare le famigerate polveri sottili generate da arredamento e dispositivi elettronici - in altri composti non o comunque meno nocivi, riducendo così i gas serra.

In generale, le vernici biologiche sono pitture a basso impatto ambientale, realizzate con ingredienti naturali, sicure per chi le produce, per chi le utilizza e per chi abita in casa. Sono presenti in una vasta gamma di colori e sfumature non affatto inferiore a quella delle "sorellastre" chimiche. 
Vantaggi di acquistare pitture e vernici ecologiche:
- hanno la stessa (o a volte perfino più alta) resa e copertura omogenea in fase di applicazione rispetto ad una vernice chimica;
sono inodori e, quindi, possono essere perfino applicate anche con finestre chiuse consentendo di soggiornare nell'ambiente trattato poco dopo l'applicazione;
- sono completamente prive di sostanze volatili nocive ed irritanti, cosa che le rende particolarmente adatte per trattare gli interni delle stanze a maggiore frequentazione e le camere dei bambini - soggetti allergici, asmatici o sensibili ad agenti chimici;
- favoriscono la naturale traspirazione del materiale trattato. Questo è un particolare estremamente importante, soprattutto nel caso si decida di tinteggiare le pareti, in quanto si evita l'impermeabilizzazione dei muri che dovrebbero fungere da filtri per lo scambio ed il riequilibrio di umidità tra l'esterno e l'interno della casa, consentendo così una maggiore salubrità degli ambienti in cui si vive;
- alcune di queste sono in grado di attrarre le polveri sottili presenti nella stanza e di "bonificare" l'aria della casa.
Come riconoscere le vernici biologiche
Anche per le vernici si applica l'apposito marchio di qualità ecologica ECOLABEL dell'Unione Europea e in generale si consiglia, prima di acquistare le tinture, di leggere le etichette e scegliere prodotti recanti il simbolo che contraddistingue la certificazione europea per essere certi di investire nella qualità e nella tutela della salute. La vernice ecologica, inoltre, non è affatto difficile da acquistare. Qualsiasi rivenditore di vernici dovrebbe disporle. Se, invece, proprio non siete amanti del fai da te chiedetela espressamente al pittore a cui affiderete i lavori in casa. (Alessandro Ribaldi)

venerdì 26 ottobre 2012

Investimenti immobiliari: acquistare un immobile locato

In questo periodo di instabilità bancaria, investire nel mattone può essere una valida alternativa per i risparmiatori. Quando si compra casa per scopo investimento i parametri che guidano la scelta possono differire dall’ipotesi di compravendita immobiliare a scopo abitativo. Si può infatti prendere in considerazione l’acquisto di un immobile locato, ovvero nel quale risiedono regolarmente degli inquilini. Il primo vantaggio di questo tipo di acquisto è sicuramente economico: comprare una casa non immediatamente disponibile permette di risparmiare circa il 15-25% sul valore del bene. Peraltro, se l’obiettivo è quello di rivendere la casa in un futuro non troppo lontano, si recupera un altro 15-25% rivendendola senza inquilini dentro. Ovviamente per usufruire di queste percentuali di sconto e di ricavo extra, occorre acquistare e vendere nelle giuste fasi del ciclo del mercato immobiliare, ovvero quella discendente (se non proprio il punto minimo) per l’acquisto e il picco massimo per la vendita. Molto poi dipende dal tipo di contratto di locazione in essere (e in particolare dalla sua durata) e da altri fattori, come l’età dell’inquilino e l’ammontare del canone di affitto, che viene considerato come una rendita immediata. Poniamo ad esempio il caso di un immobile locato in cui vive un inquilino unico molto anziano o il cui contratto di affitto è quasi giunto al termine: dal punto di vista del venditore la compravendita sarà considerata quasi al pari di una nuda proprietà, salvo una particolare urgenza nel concludere la trattativa. Non sono rari peraltro i casi in cui le case locate sono oggetto di aste immobiliari e quindi vendute a prezzi notevolmente più bassi rispetto all’andamento del mercato. Va detto infine che, se si finanzia l’acquisto con un muto, l’importo del canone d’affitto può servire a pagare la rata e quindi si ha la possibilità di fare un investimento a lungo termine a costo zero. ACQUISTO CASA LOCATA: I RISCHI CHE SI CORRONO – Il rischio maggiore dell’acquisto di un immobile già locato è quello dell’impossibilità di liberarlo nel breve termine. Questo riguarda intuitivamente chi è interessato alla trattativa come prima casa e non a fini di investimento. I ritardi e le difficoltà connesse all’esecuzione degli sfratti infatti potrebbero impedirvi di entrare in casa anche per diversi anni. Va inoltre valutata preventivamente la rendita dell’affitto in essere. Se questa non è particolarmente elevata sappiate che, fino alla scadenza del contratto, non potrete modificarne le condizioni.

mercoledì 24 ottobre 2012

Il piano di ammortamento di un mutuo

Con "ammortamento" si intende la restituzione graduale della somma ricevuta per il mutuo, ovvero il piano di rimborso rateale del finanziamento. 
La quota da restituire è la "quota capitale" ed è calcolata come somma del denaro ricevuto e degli interessi da pagare all'istituto di credito.

Il piano di ammortamento più diffuso in Italia, anche in virtù della sua semplicità concettuale, è senza dubbio il piano di ammortamento alla francese: la rata che il cliente dovrà pagare sarà costante (tasso fisso), ma la sua composizione varierà nel tempo: dapprima sarà composta quasi esclusivamente dagli interessi, progressivamente aumenterà la percentuale di quota capitale e diminuiranno gli interessi.
In pratica per chi non ha in mente una estinzione anticipata del mutuo non cambia nulla, la rata sarà sempre quella e non ci sarà nulla di cui preoccuparsi.
Diverso sarà il caso di chi vorrà invece estinguere anticipatamente il mutuo: dopo alcuni mesi infatti gli interessi saranno già stati versati completamente alla banca, ma non la quota capitale, che potrebbe essere rimasta intatta: il vantaggio derivante da un’eventuale estinzione anticipata diminuirà in pratica sempre più con l’andare del tempo.
Lo stesso rischio interessa anche chi contrae un mutuo a tasso misto con previsione di passare ad un tasso fisso dopo un periodo prestabilito.
Un'altra tipologia di piano d'ammortamento del mutuo è quello all'italiana, caratterizzato da un importo variabile della rata.
Con il piano d'ammortamento all'italiana il capitale che viene rimborsato allo scadere della rata è fisso, mentre gli interessi che vi vengono sommati andranno progressivamente decrescendo in quanto calcolati su una quota residua sempre minore.
L'importo della rata è quindi decrescente con l'andare del tempo, salvi cambiamenti sul tasso di interesse.
Come il piano d'ammortamento alla francese, il piano d'ammortamento tedesco è caratterizzato da una rata costante durante tutto il periodo del rimborso.
La differenza con il piano alla francese è che il pagamento degli interessi avviene in via anticipata, cioè prima del periodo in cui questi matureranno.
Anche in questo caso la composizione della rata vedrà diminuire nel tempo gli interessi ed aumentare il capitale residuo, fino alle ultime rate composte esclusivamente da capitale residuo.
Pagare gli interessi in via anticipata, nel piano d'ammortamento tedesco, determina un abbassamento del loro valore nominale rispetto ad un piano alla francese equivalente.

lunedì 22 ottobre 2012

Condominio e Mediazione obbligatoria


Condominio e mediazione obbligatoria. In materia condominiale è entrata in vigore dal 21 marzo 2012 la mediazione obbligatoria. Ciò comporta il fatto che prima di poter instaurare un giudizio per cause condominiale è necessario preventivamente esperire  un tentativo di mediazione dinanzi ad uno degli organismi iscritti in un apposito registro tenuto dal ministero della giustizia. 
Il tentativo di conciliazione è previsto come obbligatorio per tutta una serie di controversie che pur non essendo strettamente catalogabili come condominiali, riguardano comunque il condominio. Si pensi alle liti in materia di diritti reali: si casi in cui sia controverso se un determinato bene  come il ballatoio debba essere considerato di proprietà comune  o di proprietà esclusiva del condomino; si pensi anche alle numerose questioni inerenti le servitù di veduta o di passaggio che spesso sono causa di conflitto tra i vicini. 
Altre controversie sottoposte a mediazione e che possono trovare origine nel condominio sono quelle in materia di divisione di immobili, comodati e locazione. Anche le controversie assicurative e bancarie possono avere come parti la compagnie condominiale: si pensi alla controversia tra un condomino e la compagnia che ha assicurato l'edificio per la responsabilità verso terzi o la banca presso la quale sia acceso il conto corrente condominiale. 
mediazione e condominioSono esclusi dalla mediazione obbligatoria i provvedimenti urgenti e cautelari e i procedimenti di cui all'articolo 5, comma 4, del dlg n. 28/2010. Di conseguenza, in materia condominiale non occorrerà esperire il tentativo di conciliazione nei seguenti casi:
-ricorsi per decreto ingiuntivo, inclusa l'opposizione;
-procedimenti urgenti e cautelari: si pensi ai ricorsi ex art. 700 c.p.c. Per tutelare i beni comuni da pericoli imminenti;
-procedimenti possessori: controversie riguardanti la natura di un bene comune;
-procedimenti in camera di consiglio: i casi di domanda di revoca o nomina dell'amministratore.(tutorcasa.it)

venerdì 19 ottobre 2012

Come trasformare un monolocale in un castello

Lo ammetto, questo post è un po una provocazione ma volevo fantasticare con voi sulle potenzialità delle case piccole. La crisi, purtroppo, costringe i pochi che riescono ad acquistare casa ad accontentarsi di spazi sempre più ridotti, ma è proprio che quando i mq si fanno piccoli che cresce la fantasia. 

E allora lasciatevi ispirare da questo ragazzo giapponese, Gary Chang, un giovane architetto che non ha voluto rinunciare a vivere nel centro di Hong Kong, trasformando un monolocale di 30 mq in una piccola reggia, ecosotenibile ed accogliente. Ma nell'ottica di "farsi bastare quel che hai" ci sono dei trucchi che possono essere adottati per evitare di sentirsi un topo in gabbia. Il trucco è un sistema di pareti mobili che consentono di usare lo stesso spazio per diverse funzioni. Rifiniture di pregio, soffitto a specchio, letto ribaltabile e perfino un'amaca al posto del divano. Ma la trovata irrinunciabile è allargare la minuscola finestra e farla diventare una intera parete a vetro.


Oppure dal giovane ed entusiasta Christian Schallert che in poco più di 24 mq ha saputo scovare potenzialità inaspettate. La sua idea è la stessa che abbiamo visto in "Ragazzo di campagna" quando Renato Pozzetto, appena arrivato in città, si trova a vivere in un microspazio in stile giapponese. Quindi scomparti e ribaltine come se piovesse, doccia in sala e tanto buon umore. Cosa avvantaggia però il giovane architetto fai da te? Vivere in un attico a Barcellona e avere un terrazzo. Bella forza. Complimenti comunque a chi affronta col sorriso l'impresa epica di abitare in quella che sembra più una piccola barca piuttosto che una casa.

Sono consapevole che i due esempi che vi ho riportato rappresentano l'estremo di una soluzione ma mi piace l'idea di sapere che al mondo esistano menti geniali che sappiano fare di necessità virtù.

mercoledì 17 ottobre 2012

Mancata registrazione del contratto di locazione: ecco i rimedi


rimedi omessa registrazione affittoSe non si è provveduto alla registrazione del contratto di locazione sono previste le seguenti sanzioni:
- Dal 120% al 240% dell’imposta dovuta in caso di omissione della registrazione;
- Dal 100% al 200% dell’imposta dovuta sulla differenza, se il canone accertato dall’ufficio, anche se ridotto di ¼, è superiore a quello dichiarato;
- Dal 200% al 400% dell’imposta corrispondente, se l’ufficio contesta l’occultazione, anche parziale, del canone percepito; l’omesso pagamento delle annualità successive prevede l’applicazione di una sanzione del 30% dell’imposta dovuta. 
rimedi contro le sanzioni su esposte consistono nel ravvedimento operoso che permette di regolarizzare  sia la tardiva registrazione del contratto di locazione, sia il tardivo pagamento dell’imposta di registro dovuta a seguito di proroga, risoluzione e cessione dei contratti. 
Tale regolarizzazione volontaria consente al contribuente di ottenere una riduzione della sanzione originaria. 
Naturalmente la riduzione sarà tanto maggiore quanto minore è il periodo di tempo trascorso tra la scadenza del termine non rispettato e la regolarizzazione. Tale regolarizzazione consiste nel pagamento di tutte le somme dovute a titolo di imposta di registro, sanzione ridotta ed interessi. 
Nello specifico, in caso di mancata registrazione,  bisogna pagare:
- Una sanzione del 15% dell’imposta dovuta (1/8 del 120%) se si provvede entro 30 giorni dalla scadenza;
- Una sanzione del 24% dell’imposta dovuta (1/5 del 120%) se si provvede entro un anno dalla scadenza.
Se si sbaglia nell’indicare il codice tributo o il codice ufficio nel modello F23, non occorre pagare la sanzione se si presenta una comunicazione scritta all’ufficio interessato. 
sanzioni mancata registrazione In caso di pagamenti tardivi, occorre versare:
- Una sanzione del 3,75% dell’imposta dovuta (1/8 del 30%) se il versamento è eseguito entro 30 giorni dalla scadenza ordinaria;
- Una sanzione del 6% dell’imposta dovuta (1/5 del 30%) se il versamento è fatto entro un anno dalla scadenza.
Nel caso poi che venga notificato al contribuente un avviso di accertamento, è comunque possibile pagare delle sanzioni ridotte fino a ¼.  Ciò è possibile nello specifico quando:
- In pagamento è fatto entro i termini per proporre ricorso; in tal caso viene versato ¼ della sanzione irrogata dall’ufficio mediante l’atto di accertamento;
- L’accertamento è definito per adesione, ossia mediante un procedimento in cui l’imponibile viene definito in misura inferiore rispetto all’atto di accertamento.
Questa possibilità però non è consentita nell’ipotesi in cui il contratto di locazione sia stato registrato ma non sia stata pagata l’imposta per le annualità successive. 
Si tenga presente che il ravvedimento è consentito solo se non è già intervenuto l’ufficio con atti di contestazione, di accertamento o mediante accessi, ispezioni e controlli di cui il contribuente ha avuto formale conoscenza. (tutorcasa.it)

lunedì 15 ottobre 2012

L'impianto a gas


In Italia si distribuiscono due tipi di gas, entrambi privi di componenti tossici:
  • il gas naturale, noto come "metano", che arriva alle nostre case attraverso le reti di distribuzione;
  • il Gpl (gas di petrolio liquefatto), un derivato del petrolio venduto in bombole o in piccoli serbatoi.
Ciascun apparecchio a gas deve essere idoneo a funzionare col tipo di gas disponibile nella località dove viene installato. All'eventuale adattamento deve provvedere un installatore qualificato. Tutti gli apparecchi, inoltre, devono riportare la marcatura CE.
Requisiti essenziali per la sicurezza
  • Ventilazione: i locali dove sono installati gli apparecchi devono essere adeguatamente ventilati.
  • Aerazione: i locali dove sono presenti apparecchi che scaricano nell’ambiente i prodotti della combustione, devono essere adeguatamente aerati per favorire il ricambio d’aria.
  • Evacuazione prodotti della combustione: gli apparecchi che devono evacuare i fumi prodotti dalla combustione all’esterno dei locali, tramite raccordo con efficienti sistemi di scarico (camini, canne fumarie, ecc.).
  • Dispositivi di sorveglianza di fiamma: tutti gli apparecchi (ad esclusione dei piani di cottura) devono essere dotati di dispositivi di sorveglianza di fiamma, per bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento.
  • Tenuta degli impianti: gli impianti di adduzione del gas combustibile devono essere a tenuta, cioè non ci devono essere perdite di gas; iltubo di adduzione deve essere di acciaio o di rame. Se il tubo è di gomma, deve essre sostituito ogni 5 anni, entro la data di scadenza stampata sul tubo stesso.
  • Rivelatori  di gas: dispositivi non obbligatori, ma che possono contribuire alla sicurezza mediante rivelamento e segnalazione ottica/acustica della presenza di gas.
Buone abitudini
  • Chiudere il rubinetto del gas o quello della bombola, quando non si utilizzano gli apparecchi. Ciò va fatto sempre, in caso di assenza da casa, anche se di breve durata.
  • Per accendere un bruciatore del piano di cottura con un fiammifero, accendere prima il fiammifero, accostarlo al bruciatore e solo dopo aprire il rubinetto del gas.
  • Non allontanarsi dalla cucina lasciando cibi in cottura sul fuoco.
  • Evitare di riempire troppo le pentole, perché la fuoriuscita di liquidi in ebollizione può causare lo spegnimento della fiamma.
  • Acquistare piani cottura dotati di dispositivo di sicurezza che, in caso di spegnimento accidentale della fiamma, blocca l’erogazione del gas.
Caldaie a gas
Le caldaie a gas possono essere di tre tipi:
  1. tipo A, di portata termica limitata, preleva l'aria necessaria alla combustione e la reimmette sempre all'interno dell'ambiente dov'è installata, che non può essere adibito a camera da letto o bagno, né avere volume inferiore a 12 metri cubi;
  2. tipo B, il più diffuso, "a camera di combustione aperta", che preleva l'aria all'interno dell'ambiente (che non può essere camera da letto né bagno), ma espelle i fumi all'esterno;
  3. tipo C, cioè apparecchio "stagno", che preleva l'aria dall'esterno e la espelle sempre all'esterno, non permettendole mai di entrare in contatto con il locale.
Ad esse si aggiungono le caldaie a condensazione, che sono in grado di ottenere rendimenti molto elevati, recuperando il vapore acqueo contenuto nei fumi, e perciò di risparmiare molto sul carburante, ma hanno costi superiori e richiedono un impianto ad hoc per eliminare la condensa.
locali d'installazione devono essere permanentemente ventilati, per la caldaie di tipo B, mediante aperture di superficie pari a 6 cm2 per Kw installato, con un minimo di 100 cm2. Il tipo A richiede invece due aperture, di almeno 100 cm2 ciascuna. Il tipo C non necessita di aperture permanenti di ventilazione.
Manutenzione
Le caldaie devono essere sottoposte a manutenzione ogni anno, preferibilmente prima dell’inizio del periodo di riscaldamento. La loro corretta gestione consente di avere un impianto sicuro, risparmiare sull'uso di combustibile e ridurre le emissioni inquinanti.
Qualsiasi tipo di intervento sugli impianti a gas deve essere per legge eseguito da operatori abilitati.

venerdì 12 ottobre 2012

Vico Equense- approvate le aliquote IMU

La scorsa settimana, il consiglio comunale di Vico Equense, si è riunito per approvare le nuove tariffe IMU, relative al nostro Paese. In sintesi l'IMU sulla prima casa si conferma del 4 per mille; le novità riguardano sostanzialmente quella sulla seconda casa che se rimarrà sfitta passerà dal 7,5 al 10,45 per mille, se sarà locata con regolare contratto resterà al 7,5 per mille mentre se sarà data in comodato gratuito ad un parente di primo grado, si abbasserà al 7 per mille.

In sintesi si può affermare senza dubbio che le suddette aliquote rientrano in parametri ragionevoli., mantenendo l'aliquota prima casa al 4 per mille e spronando i possessori delle seconde case ad occuparle, sopratutto visto il numero di abitazioni presenti sul territorio che restano del tutto abbandonate a se stesse. Quest'ultima mossa può rappresentare una svolta nel mercato immobiliare locale, che attraversa un momento di stasi, in quanto può spingere molti proprietari di seconde case (acquistate negli anni passati come case vacanza) a vendere o a fittare quest'ultime. Staremo a vedere. 

mercoledì 10 ottobre 2012

Arredare con le righe



Idee per decorare ed arredare con le righe
Tra le idee più originali e creative che è possibile scegliere per decorare gli ambienti domestici, sicuramente va ricordata quella di servirsi delle righe per creare effetti divertenti, eleganti e capaci di rendere ogni ambiente da rinnovare completamente nuovo e unico nel suo genere.
Il primo passo da fare, come sempre, è quello di concentrarsi sulle tonalità che si vogliono utilizzare per rendere l’ambiente nuovo, decorato in questo stile, passando successivamente alla decisione delcome realizzare l’opera di personalizzazione dello spazio!
La regola dovrebbe essere quella di seguire sempre i propri gusti e lo stile personale : per gli amanti dello stile classico, le righe dovrebbero essere di tonalità neutre e tono su tono.
Le stesse regole si applicano per i mobili e gli accessori: colori contrastanti per creare ambienti vivaci e giovani, colori tono su tono per gli spazi tendenzialmente classici.

Decorare le pareti: carta da parati e vernici per creare righe

Una delle tante possibilità è data dall’utilizzo delle carte da parati, che, come già visto in precedenza, oltre ad essere tornate fortemente di moda nell’ultimo periodo, offrono una tale vastità di scelta e tonalità diverse da riuscire ad accontentare anche i gusti più difficili.
Motivi a righe per la decorazione del bagno, quadri e biancheria abbinati
Motivi a righe per la decorazione del bagno, quadri e biancheria abbinati
Per la decorazione delle pareti, si consiglia di scegliere un colore principale e concentrarsi sulle variazioni e combinazioni che possono risultare armoniose tra loro, affiancandole alla principale. Un elemento che potrà rendere più interessante e moderna la decorazione è sicuramente quello di pensare alle strisce decorative che abbiano delle dimensioni in larghezza diverse tra loro: vince spesso l’asimmetria, capace di non appiattire l’ambiente ma, al contrario, di renderlo vivace e non monotono.
Le pareti dell’ambiente da decorare potranno essere tutte rivestite dalla carta, oppure, spesso scelta consigliata, si può pensare di rivestirne solo una, o due, lasciando il resto dei muri tinteggiati di bianco o di un colore unico che richiami le tonalità dell’arredo e dei complementi, sempre in armonia naturalmente con i toni presenti nella carta scelta in precedenza.

Si vorrebbe tinteggiare direttamente le pareti per creare un motivo a strisce?

Scelti i colori e la tipologia di vernice più adatta tra quelle presenti sul mercato, è necessario e utile definire la larghezza delle strisce con un righello, segnando la traccia del motivo progettato con un tratto leggero direttamente sul muro, usando una matita.
A questo punto sarà sufficiente applicare del nastro adesivo riposizionabile per proteggere le parti che non andranno verniciate e quelle che saranno dipinte successivamente affiancate alle prime, di tonalità differenti.
Solo dopo che la pittura risulterà completamente essiccata, sarà possibile rimuovere completamente la maschera protettiva di nastro adesivo che si era provveduto a posizionare sul muro.
Strisce di larghezza diversa per rendere l'ambiente moderno e vivace
Strisce di larghezza diversa per rendere l'ambiente moderno e vivace
Se si pensa di adottare soluzioni meno definitive di quelle appena descritte, sempre per decorare le pareti con motivi a righe, si possono scegliere deitessuti a tema e creare delle tele da appendere, fissando i tessuti e incorniciandoli, oppure incollandoli aderenti a rettangoli di legno che possono essere appesi come fossero quadri: originali complementi artistici che sapranno donare un tono tutto nuovo alla stanza che li ospiterà.

Complementi d’arredo a tema

Per coloro che, pur amando la decorazione a righenon intendessero dipingere o rivestire le pareti, la soluzione potrebbe essere quella di affidarsi ad oggetti decorativi e complementi d’arredo che propongono il tema delle righe, per ottenere ugualmente l’effetto ricercato caratterizzando fortemente l’ambiente prescelto!
Divani, tappeti, cuscini, quadri, suppellettili: le possibilità sono infinite.
Qualche piccolo accorgimento per non sbagliare:
Se avete intenzione di scegliere di decorare a righe e scegliete di farlo con il divano, il tappeto posto nella stessa stanza dovrà essere scelto in tinta unita e viceversa!
Vicino a una parete a righe, sono ammessi solamente elementi di un unico colore.
Tappeti a righe, perfetti in un ambiente con divano a tinta unita
Tappeti a righe, perfetti in un ambiente con divano a tinta unita
I divani possono essere ammodernati con la semplice aggiunta di cuscini rivestiti con stoffe a righe o rivestendo con nuovi tessuti a tema quelli già presenti!
La stoffa scelta potrà essere a righe spesse o sottili e richiamare le tonalità presenti nella sala, così come è possibile optare per tessuti bicolore, tono su tono, per ottenere un risultato delicato, elegante e raffinato, perfetto per ogni ambiente. (lacasagiusta.it)

lunedì 8 ottobre 2012

MUTUI E PRESTITI: perchè è così difficile ottenerli

Mutui e prestiti: perché è difficile ottenerli. Da oltre un anno ormai, in Italia si sta assistendo ad un preoccupante e consistente calo di finanziamenti erogati siano essi mutui, prestiti personali o altre forme di credito richieste da privati o da aziende.
I risultati emersi non lasciano ombra di dubbio, soltanto in questa prima parte del 2102 il settore dei mutui ha subito un calo del 50% e la stessa sorte è toccata ai prestiti finalizzati, anche se in percentuale minore.

mutuo difficile
Ma perché le banche non sono più disposte a finanziare le famiglie che desiderano comprare casa o imprese che cercano liquidità per sanare i propri bilanci o ancora giovani che intendono creare un’azienda propria?
Sicuramente è diminuito il numero di coloro i quali ricorrono al credito per investire nel mattone o semplicemente per esigenze di liquidità, ma dall’altra parte è diventato sicuramente molto difficile ottenere un finanziamento da banche e finanziarie, che hanno fortemente irrigidito i parametri di assunzione.
La realtà in effetti è un’altra, gli istituti di credito hanno timore ad erogare prestiti e mutui, a causa della crescente insolvenza da parte degli italiani già alle prese con il pagamento di vecchi debiti.
Per essi è divenuto arduo, se non impossibile, riuscire a recuperare le somme prestate e, purtroppo, la percentuale di insolvenza è destinata a salire in breve tempo fino al 15% (contro il 4%-5% di qualche anno fa).
Tutto ciò spiega il perché dell’applicazione di tassi di interesse alti e la richiesta di maggiori forme di garanzia da parte di banche e finanziarie, il cui obiettivo, a questo punto, crediamo possa essere quello di scoraggiare chiunque voglia accedere a nuovi crediti.
Stefania Guerrera

venerdì 5 ottobre 2012

3. Risparmio sul riscaldamento: consigli utili per ridurre i consumi


Come già visto, il costo legato al riscaldamento è in assoluto quello più gravoso sul budget domestico; se da un lato è vero che durante le stagioni fredde non si può rinunciare a case calde è pur vero che bastano pochi semplici accorgimenti per diminuire costi e sprechi.
  • Manutenzione: E’ importante far controllare con scadenza annuale a personale qualificato il giusto e ottimale funzionamento dell’impianto di riscaldamento. In particolare è meglio non aspettare l’inizio della stagione fredda per attivare i controlli, ma agire in maniera preventiva verso settembre-ottobre.

  • Termosifone: i radiatori devono essere spurgati dall’aria in eccesso per funzionare in maniera efficiente; in caso di termosifoni vecchi privi di valvola è bene farne installare una per ottimizzarne il funzionamento. Va inoltre ricordato di non coprire i termosifoni con mobili o tende.

  • Serramenti: anche a livello edile è possibile effettuare scelte che agevolano il risparmio energetico. Ad esempio l’installazione di serramenti termici o di doppi vetri permette di ridurre la dispersione di calore interno e le infiltrazioni fredde dall’esterno.

  • Tapparelle: E’ infine importante non lasciare alzate tapparelle e vetri aperti troppo a lungo ed eventualmente scegliere di farlo nelle ore più calde della giornata; durante la notte le tapparelle devono essere completamente abbassate in modo da creare una barriera tra il freddo esterno e gli spazi interni.

  • Caldaia a condensazione: Al momento dell’acquisto è meglio optare per una caldaia a condensazione che garantisce un maggior rendimento a parità di energia utilizzata in quanto riutilizza i gas in uscita sotto forma di condensazione permettendo un rendimento elevato della caldaia.

mercoledì 3 ottobre 2012

Multiproprietà nel complesso turistico Calampiso

Pianta dell'appartamento
Nella punta estrema della Sicilia occidentale, fra Trapani e Palermo, nasce il complesso turistico di Calampiso, digradante verso il mare con un fronte di circa 1 Km e una spiaggia di sabbia e di ghiaia; il tutto su una superficie di circa 160.000 mq, nelle immediate adiacenze della riserva naturale dello Zingaro, a 10 km da s.Vito lo Capo.
La struttura, di tipo orizzontale, è composta da ampie camere e suite tutte con angolo cottura nel soggiorno, servizi con box doccia e bidet, TV  satellitare, telefono, ventilatore e asse da stiro; aria condizionata su richiesta.
L'unità immobiliare da noi proposta è venduta provvista di arredi e corredi  per un massimo di persone n. 4+1 ed ha il diritto di godimento la 22a e la 23a settimana dell'anno.

Per ulteriori informazioni www.calampiso.it

martedì 2 ottobre 2012

Scopriamo insieme la "multiproprietà"

Per dirla in maniera spicciola la multiproprietà rappresenta una soluzione d’acquisto per le vacanze diversa, ossia una casa vacanza con un contratto d’acquisto per un periodo dell’anno limitato. Durante il resto dell’anno i locali sono a disposizione di altre persone.

Generalizzando possiamo dire che la multiproprietà consiste nel diritto di un godimento di un bene con uso turnario, in un periodo dell’anno prestabilito.
Al momento della stipula del contratto l’acquirente sceglie tra i periodi dell’anno ancora disponibili, quello che è di proprio gradimento. Il prezzo varia da periodo a periodo. Durante il resto dell’anno i locali sono a disposizione di altre persone. Sulla stessa unità abitativa, quindi, grava una pluralità di diritti: si parla infatti di “proprietà turnaria”.
Sono molti i pro che appartengono a questo tipo di vacanza - investimento: hanno un costo decisamente limitato, ne compri una parte e la sfrutti al cento per cento, non devi sostenere spese d’arredo, hanno costi di manutenzione bassi e sono scambiabili.
Approfondendo l’argomento però bisogna porre delle distinzioni, infatti esistono diverse tipologie di multiproprietà, ognuna con delle specifiche.

Multiproprietà immobiliare (detta anche residenziale o condominiale):
è la tipologia più diffusa in Italia. comporta la proprietà esclusiva nel periodo prescelto, solitamente su base settimanale, ma esistono multiproprietà di decadi o mesi, dell’unità immobiliari. È una proprietà vera e propria con tutte le norme che regolano la gestione di un condominio.

Multiproprietà alberghiera (detta anche comproprietà):
i diritti reali dei soci consistono in quote di comproprietà di tutto il complesso dove si acquista contrattualmente il diritto di alloggiare in periodi dell’anno prestabiliti, potendo godere di servizi di tipo alberghiero (pulizia delle stanze giornaliera, servizio pensione completa, ecc.)

Multiproprietà azionaria:
non si tratta di una proprietà ma di una compartecipazione di tipo societaria. Il diritto di godere turnariamente di un unità abitativa del complesso immobiliare deriva dal possesso di azioni di una società. La multiproprietà azionaria è caratterizzata da due contratti, il primo con l’acquisto delle azioni e l’altro che ne conferisce al socio il godimento del bene. Il diritto che si acquisisce è legato alle sorti della società che rimane proprietaria del bene. 

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