Il compromesso, meglio noto come preliminare di compravendita, altro non è che un contratto sottoscritto dal venditore e dall’acquirente prima dell’atto pubblico o rogito.
Se la trattativa di compravendita è gestita da un’agenzia immobiliare, corre l’obbligo di registrare il compromesso e quindi depositarlo presso l’Ufficio del Registro, dietro pagamento di una tassa di registrazione.
In genere, per dare maggiore impegno a tale contratto, l’acquirente si impegna a consegnare una somma di denaro, definita caparra (o acconto).
Vediamo quali sono i costi che un compromesso (preliminare di compravendita) comporta:
se la vendita è soggetta ad imposta di registro, la quota da versare sarà pari al 3% dell’acconto; qualora essa sia soggetta ad iva, sarà necessario emettere fattura del relativo importo dicaparra (iva compresa) e la relativa aliquota che la legge prevede per la vendita;
se si tratta di prima casa questa sarà pari al 4%, se seconda casa del 10%, se casa di lusso il 20%.
L’imposta di registro versata sull’acconto potrà essere detratta da quella dovuta al momento dell’atto definitivo, soltanto in caso di vendita non soggetta ad iva. (Stefania Guerrera)
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