venerdì 29 giugno 2012

Guida ai contratti di locazione

La disciplina delle locazioni ad uso abitativo è dettata dalla legge 431 del 1998 che ha abolito il regime vincolistico in precedenza previsto dalla legge 392/78 conosciuta come “equo canone”, che obbligava ad affittare gli immobili ad un canone prestabilito. 
Oggi, chi decide di concedere o prendere in affitto una casa ha a disposizione altre tipologie di contratti .

Tra questi, due sono quelli principali:
a) il primo, è quello cosiddetto “a canone libero”; in esso i contraenti possono decidere liberamente l’ammontare del canone e le altre condizioni della locazione con l’unico obbligo di rispettare la durata minima;
b) il secondo, è il contratto chiamato “a canone concordato”; in tal caso, il corrispettivo viene pattuito in base ad alcuni criteri stabiliti in accordi stipulati tra le organizzazioni degli inquilini e quelle dei proprietari.
a.      Il contratto 4 anni + 4
Questo contratto, detto libero, ha il vantaggio di avere una durata più lunga (4 anni + 4), e presuppone una libera determinazione del prezzo dell'affitto basata sulla trattativa tra inquilino e proprietario dell'appartamento.
Il proprietario, sulla base di questo contratto, non potrà richiedere, se non è espressamente previsto, né l'aumento Istat, né la percentuale di integrazione per eventuali lavori urgenti di manutenzione straordinaria effettuati nel corso della locazione.
Questo tipo di contratto non consente al proprietario di usufruire delle agevolazioni fiscali che la legge prevede per il proprietario che affitta a canone calmierato.
b.      Il contratto a canone concordato (3 più 2)
E' un contratto che dura 3 anni e che ha il vantaggio rappresentato dal fatto che il canone di affitto e le altre condizioni contrattuali non sono liberi ma devono conformarsi agli accordi sindacali stabiliti a livello territoriale.
Questo contratto prevede delle agevolazioni fiscali e dei canoni di affitto più bassi rispetto alla media. La norma riconosce una riduzione dell’imposta di registro dovuta e, ai fini Irpef, un ulteriore abbattimento del 30%, che va ad aggiungersi a quello del 15%, del reddito derivante dalla locazione. Inoltre, viene data la possibilità ai Comuni di prevedere riduzioni dell’ICI sugli immobili locati secondo tale forma contrattuale.
Se alla prima scadenza l’inquilino non riesce ad accordarsi con il proprietario per ottenere un rinnovo del contratto, l'affitto prosegue per altri due anni alle stesse condizioni.
Dove trovare i valori dei canoni calmierati d’affitto
Le tabelle con i valori stabiliti nella contrattazione ed i relativi parametri per stabilire il canone effettivo si possono trovare presso gli uffici del Comune o presso le sedi delle organizzazioni sindacali degli inquilini e della proprietà.
Le caratteristiche più importanti di questo contratto sono:
a)     rinnovo tacito in assenza di disdetta;
b)     possibilità di recesso anticipato per l'inquilino;
c)     Istat non superiore al 75%;
d)     ricorso a una Commissione di conciliazione in caso di contrasti;
e)     interessi legali sul deposito (attualmente pari al 2,5%);
f)      richiamo agli accordi sulle spese condominiali;
g)     una dettagliata descrizione sullo stato dell'alloggio e degli impianti.
c.      Il contratto transitorio
 La nuova legge disciplina questo tipo di contratti che non possono durare più di diciotto mesi e che devono riguardare esigenze transitorie reali o del proprietario o dell'inquilino espressamente indicate. Il canone di affitto nelle aree metropolitane e in tutti i capoluoghi di provincia non può superare quello stabilito negli accordi territoriali del canale concertato.
I contratti di questo tipo, oltre che la forma scritta, devono utilizzare obbligatoriamente uno schema tipo di contratto allegato al Decreto Ministeriale 30.12.2002 e recepito dagli accordi territoriali.
E’ previsto l’obbligo per il proprietario di riconfermare alla scadenza del contratto i motivi di transitorietà. Diversamente,il contratto si trasforma in normale contratto quattro più quattro a canone però calmierato. Non sono previste agevolazioni Irpef o riduzione dell’imposta di registro per le locazioni transitorie, la cui convenienza per il locatore è, pertanto, unicamente quella della breve durata del contratto.

d.      Il contratto per studenti fuori sede
Questo tipo di contratto ha una durata che non può superare i 36 mesi. Il contratto è automaticamente rinnovabile a vantaggio dello studente-inquilino, nel senso che alla prima scadenza il proprietario non può risolvere il contratto.
Il canone è definito negli accordi comunali fra le Aziende per il diritto allo studio, le associazioni degli studenti, i sindacati degli inquilini e quelli della proprietà immobiliare, che dovranno tener conto anche della durata, della presenza del mobilio, di particolari clausole e delle eventuali modalità di rilascio.
Anche per questo contratto si utilizza obbligatoriamente uno schema tipo di contratto allegato al Decreto Ministeriale 30.12.2002 e recepito dagli accordi territoriali ed ha le stesse caratteristiche del contratto cosiddetto libero.
e.      Il subaffitto
Il subaffitto totale dell'immobile e la cessione a terze persone del contratto per farli subentrare come inquilini è vietato e può essere motivo di sfratto con risoluzione per grave inadempienza da parte dell'inquilino che ha subaffittato.
Il sub-affitto parziale, invece, che consente ad altre persone l'utilizzo di parte dell'appartamento mentre l'altra seguita ad essere utilizzata dall'inquilino principale è consentito, salvo il caso in cui nel contratto si inserisca una clausola che lo vieti espressamente. Nel caso di subaffitto consentito l'inquilino ha l'onere di comunicare al locatore il nominativo della persona subconduttore, la durata del contratto ed i vani subaffittati.
f.       Il comodato
Il comodato è quel contratto che consente l'uso gratuito di un alloggio e quindi, a differenza della locazione, non prevede il pagamento di un affitto.
Può accadere che il proprietario dell'appartamento ricorra al comodato per aggirare gli obblighi fiscali, mentre l’inquilino paga ugualmente il canone d’affitto. Il conduttore in grado di provare il versamento periodico del canone, puoi rivolgersi al Giudice per chiedere che sia accertata la locazione onerosa al fine di ottenere la restituzione delle somme pagate che eccedano i canoni concordati negli accordi locali.

giovedì 28 giugno 2012

Fiera per la casa a Salerno 22 giugno-1 luglio 2012

Fiera per la casa Baronissi 22 giugno - 1 luglio 2012

Oggi vogliamo segnalarvi un idea carina su come trascorrere il prossimo week-end.
La "Fiera per la casa " si terrà nell'area antistante l' hotel dei Principiati, ove il centro"IKEA" che per per la sua notorietà ed interesse attrae un flusso di decine di migliaia di visitatori al giorno provenienti da un territorio vastissimo .

La manifestazione si rivolge ad un pubblico non esclusivamente occasionale ma a quanti sono interessati al "mondo casa & del tempo libero" dall'arredamento al complemento d'arredo, dall'artigianato ai prodotti tipici, dagli articoli per il tempo libero agli articoli in ferro battuto, dalla piccola nautica alle auto e moto, dalla gastronomia agli spettacoli in sintesi tutto ciò che può interessare il nucleo familiare.

"Fiera per la casa" avrà,all' interno ai padiglioni, un percorso obbligato con settori merceologici accorpati per categoria così le zone esterne saranno dedicate e suddivise per categoria, al tempo libero, alla piccola nautica, all'arredo giardino, alle auto, alle moto, alla gastronomia, ai giochi per i bambini ed allo spettacolo.

Tra gli ospiti più attesi Lino Trezza il 26 giugno, gli Skizzekea il 29 giugno e i Morgana il 1 luglio. Dj set il 27 e 28 giugno, karaoke invece per la serata del 30 giugno.
Clicca qui per la Mappa


Potrebbe interessarti:http://www.salernotoday.it/eventi/fiere/fiera-per-la-casa-baronissi-22-giugno-1-luglio-2012.html
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martedì 26 giugno 2012

Successione e donazione

Eredità e Successione

Il procedimento per la successione inizia con la ricerca del testamento, e la sua pubblicazione davanti al notaio. Il testamento ci dice chi sono gli eredi e cosa va a ciascuno di essi, ma può essere impugnato se non rispetta le regole dettate dalla legge. Se non c'è un testamento, gli eredi sono i congiunti più prossimi, secondo le indicazioni della legge. Tutti i beni ereditari devono essere indicati nella dichiarazione di successione, da presentare all'agenzia delle entrate per determinare se e quante tasse devono essere pagate. Occorre quindi raccogliere i dati degli immobili intestati al defunto, e chiedere alla banca le informazioni sul conto corrente e gli altri investimenti, che resteranno bloccati fino a che sarà presentata la dichiarazione di successione. La banca può anche chiedere un atto notorio nel quale due persone estranee dichiarano davanti al notaio chi sono gli eredi. Infine, per i beni immobili, occorre la voltura catastale perchè siano intestati a nome degli eredi.
Il notaio può occuparsi di tutte queste cose, fornendo tutte le indicazioni necessarie. L'assistenza del notaio consente di gestire nel modo migliore tutti gli aspetti legali e fiscali, e di approfittare di tutte le agevolazioni previste dalla legge.
Il notaio predispone la dichiarazione di successione, pubblica il testamento, se presente, e provvede a tutti gli adempimenti, dai rapporti con le banche alla voltura catastale degli immobili.
Le norme del codice civile stabiliscono chi sono gli eredi e come deve essere divisa l'eredità, in base al rapporto di parentela e alla volontà espressa nel testamento. Le norme fiscali prevedono invece le tasse che gli eredi devono pagare al momento della successione.

Donazione

La donazione è considerata un anticipo sulla futura eredità, quindi le tasse da pagare sono le stesse, e anche le regole fiscali sono molto simili. Le imposte su eredità e donazioni possono dunque essere trattate congiuntamente. Ciò significa anche che la donazione è sempre considerata provvisoria, fino alla morte del donante.
L'assistenza del notaio consente di gestire al meglio tutti gli aspetti legali e fiscali, e di approfittare di tutte le agevolazioni previste dalla legge.

lunedì 25 giugno 2012

Mutui Giugno 2012: situazione al 50 e 50

La situazione europea in questo inizio estate si sta detoriorando sempre di più, le notizie pessimistiche sulla nostra moneta a maggio son frequenti e si cerca di correre ai ripari. 
La crisi colpisce tutti e soprattutto il mercato immobiliare italiano alle strette tra un’offerta dei mutui di banche sempre meno propense ad elargire finanziamenti e difficoltà delle famiglie ad avere un reddito sicuro. Anche i valori delle case sono previsti in discesa, giustamente aggiungerei, con una media che può andare dal 10% in 2 anni nelle zone più richieste, mentre nei luoghi con poco mercato ci sarebbe un tracollo del 20% ed oltre. Sarà una discesa dei valori lenta, ma ci sarà e servirà anche per rilanciare un poco le compravendite che sennò diminuiranno ancora.

Tornando ai mutui sembra che da alcune indagini di mutui.it il valore medio concesso ed erogato sia sceso al 50% del valore dell’immobile. Con una somma di denaro pari a 112 mila euro. Infatti nei primi mesi del 2012 si registra un calo delle richieste di mutui del 46% e a giugno non si prevede certo un’inversione di rotta. Tranne poche eccezioni come Intesa San Paolo e Cariparma che hanno stanziato rispettivamente 5 e 2,5 miliardi di euro per supportare la richiesta dei mutui, l’offerta non è molto rosea ed infatti si parla di soglia del 50% del valore dell’immobile. Altre banche attive su questo fronte sono Webank (gruppo Bipiemme), Bnl, Credem e Ing direct, che figurano tra quelle più “aggressive” in questo momento tra chi concede ancora i mutui. Ci sono dei prodotti anche relativi ai mutui 100% del valore della prima casa, come ci si acceda è ovvio che sia molto difficile. Comunque gli spread delle banche rimangono comunque alti, anche se non impossibili, i migliori sono sui valori doppi rispetto un anno fa: 2,6 rispetto a 1,3.

L’unica notizia positiva riguarda l’indice Euribor, cioè il riferimento per i mutui a tasso variabile, molto basso. Essendo ai minimi storici, in questo momento l’Euribor a 6 mesi è pari al 0,946%, chi sottoscrive o ha sottoscritto un mutuo variabile avrà sicuramente una tassa più leggera. (mutuionline)

sabato 23 giugno 2012

APPARTAMENTO IN VENDITA- TORRE ANNUNZIATA via Pontenuovo


Appartamento composto da ampio ingresso, salone, cucina abitabile, 2 camere matrimoniali, studio e doppi servizi, ampie balconate. Da ristrutturare. € 140.000,00

venerdì 22 giugno 2012

Tutto sulla cameretta

La cameretta del bambino è la sua tana, lo spazio dove sfoga la sua fantasia e dove, dopo la scuola, trascorre la maggior parte della sua giornata: per questo deve essere un ambiente piacevole e stimolante, colorato, ma anche sicuro e privo di rischi. Ecco qualche consiglio per renderla ancora più accogliente per lui e per i suoi amichetti, e più facile da mettere a posto per voi!

Per le pareti, ovviamente seguite la vecchia regola del blu e del verde per i maschietti e del rosa per le femminucce, ma badate più che altro alla composizione della vernice, atossica e magari lavabile: è più che probabile che si sporcheranno in fretta, quindi meglio prevenire i danni.

Non scegliete sfumature accese, la camera deve trasmettere tranquillità: a questo proposito, comprate lampade dalla luce soffusa, e magari dalla forma simpatica, di un animale o di un fiore; in commercio ne esistono molte, rivestite di plastica, così che se cadono non si rompono.

Evitate la moquette, dove si rifugiano acari e batteri, ma pensate a comprare un bel tappetino colorato da mettere accanto al letto e al centro della stanza per giocarci sopra: spesso i bambini si dimenticano di indossare i calzini, e con questo accorgimento si diminuisce la probabilità di ritrovarli raffreddati.

Ovviamente, tutto deve essere a misura di bambino: scegliete cassettiere basse, tavolini e sedioline, dalle forme arrotondate e prive di spigoli; se volete usare anche vecchi mobili che non sono specifici per i bambini, abbiate l'accortezza di coprire le zone appuntite con delle pezze di tessuto di feltro, per attutire possibili botte.

Comprate un cesto portagiochi: via via che i giocattoli aumenteranno, rinuncerete sempre più all'idea di disporli ordinatamente tra cassetti e mensole, e quel portatutto si rivelerà fondamentale per far pulizia in un minuto. Abbinatelo a un cestino per la spazzatura altrettanto colorato e a un altro per i vestiti sporchi.

La protezione non è mai troppa: mettete un fermaporta sulla soglia della stanza, e tappate le prese di corrente se si tratta di un bambino molto piccolo. Se sono in due, sappiate che i letti a castello sono sconsigliati prima del raggiungimento del sesto anno d'età: magari saranno un pò meno comodi, ma è meglio optare per due lettini vicini. Se devono condividere la stanza, fate in modo che in qualche modo lo spazio di ciascuno sia ben definito e delimitato da una piccola scrivania, facendo attenzione a non privilegiare nessuno.

giovedì 21 giugno 2012

Valutare le caratteristiche di un immobile

Non esiste un metodo matematico infallibile per la stima di un immobile e quindi per la valutazione del suo “reale” prezzo di mercato. Tuttavia è possibile ottenere una stima più che realistica tenendo presenti i coefficienti di valutazione, l’esperienza personale nel campo immobiliare e non ultimo una sana dose di buon senso. Quindi è molto importante saper utilizzare correttamente questi strumenti per non rischiare di allinearsi in modo ossessivo alle tabelle e fare delle “stime immobiliari falsate”.
Di seguito voglio citare quelli che sono secondo me i fattori più importanti, ovvero quelli sui quali ci si basa per la determinazione del giusto prezzo di mercato.

La POSIZIONE dell’IMMOBILE è il fattore che ritengo fondamentale. In linea generale sono da privilegiare le zone centrali che spesso e volentieri hanno un valore immobiliare decisamente più alto di zone periferiche.
Molto importante anche la presenza di parcheggi e mezzi pubblici. Se poi l’immobile si trova anche in prossimità di Scuole, uffici pubblici, banche, negozi e supermercati il valore sale ancora di più.

Lo STATO e l’ETA’ dell’IMMOBILE è un’altra delle caratteristiche privilegiate da analizzare per stimare un immobile, da quelli di più recente costruzione a quelli più vecchi. Poi ci sono le case d’epoca che potrebbero essere rappresentate ad esempio da una struttura signorile con almeno 50 anni tenuto in maniera impeccabile.

Le RIFINITURE ed i MATERIALI utilizzati per la costruzione dell’immobile hanno anch’essi un peso nella sua valutazione. Anche i SERVIZI accessori come la sicurezza, la presenza di una piccola piscina o di un giardino ben tenuto possono incrementare il valore dell’immobile a prescindere dalle caratteristiche interne dell’abitazione.

Il PIANO dell’immobile è un’altra caratteristica che può far decisamente oscillare il prezzo di una casa. In linea di massima più si sale di piano, più aumenta il prezzo di un appartamento, ammenoché quest’ultimo sia privo di ascensore, e quindi in questo caso la situazione si inverte ed il prezzo scende con il salire dei piani. Mentre per appartamenti con ascensore ubicati però al piano terra ma con vista parco o giardino, il prezzo non subisce variazioni.

Anche l’ESPOSIZIONE e la LUMINOSITA’ non sono da meno, giocando un ruolo importante nellastima immobiliare. L’esposizione ideale è sud-ovest su almeno due lati, se poi si arriva a 3 o addirittura 4 lati di esposizione il valore sale ancora di piu.
Da non trascurare l’AFFACCIO che a volte può da solo aumentare anche del 30-40% il valore di una casa. Ad esempio un’appartamento condominiale con vista sui tetti aumenta il suo valore, per non parlare di una villa con vista sul mare.

mercoledì 20 giugno 2012

Crolla il mercato immobiliare: compravendite -20% nel primo trimestre 2012

La crisi si abbatte sul mercato immobiliare. Nei primi tre mesi del 2012, le compravendite di abitazioni sono diminuite del 19,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: in pratica, i rogiti sono passati da 136mila a 110mila, e persino il comunicato dell'agenzia del Territorio parla senza mezzi termini di "crollo". Il dato diffuso oggi contrasta pesantemente con le ultime due rilevazioni trimestrali, che invece avevano registrato leggeri segnali di ripresa. Attenzione, però, a interpretare correttamente la situazione: l'Agenzia ha contato i contratti stipulati da gennaio a marzo di quest'anno, e quindi e buona parte del crollo dipende in realtà da decisioni assunte alla fine del 2011.

Le ragioni del crollo.
Come rilevano i tecnici del Territorio "il crollo delle compravendite trascritte nel primo trimestre 2012, nasce da una crisi del mercato in atto negli ultimi mesi del 2011 e trova ampia spiegazione considerando i principali indicatori macroeconomici riferiti a tale periodo". Quali? Il Pil in diminuzione dello 0,5%, la disoccupazione in aumento al 9,6%, la spesa delle famiglie per beni durevoli in calo del 7%, il Taeg sui mutui rilevato dalla Banca d'Italia al 4,27% (un punto in più rispetto ad aprile 2011). Senza dimenticare l'effetto psicologico del boom dello spread dello scorso autunno, che potrebbe aver indotto ad aspettare tempi migliori anche chi aveva soldi da spendere. Certamente, il Pil a -1,4% rilevato dall'Istat nei primi tre mesi del 2012 non è un segnale molto confortante per i prossimi mesi.

L'effetto dell'Imu. Quello che non può aver pesato sul crollo delle compravendite – se non in minima parte – è l'introduzione dell'Imu, la nuova imposta municipale prevista dalla manovra salva-Italia, il Dl 201 del 6 dicembre 2011. Una norma arrivata quando molti rogiti per i primi mesi del 2012 erano già stati messi in calendario. Anche in questo caso, le ricadute sul mercato del nuovo tributo potranno essere valutate a pieno solo nei prossimi mesi. Così come bisognerà misurare attentamente gli effetti sui prezzi: negli ultimi anni, le quotazioni immobiliari si sono mostrate molto più "rigide" del mercato, mostrando una resistenza dovuta anche alla mancanza di alternative di investimento per i potenziali investitori; con un calo così forte delle transazioni, qualcosa potrebbe cambiare.

Gli altri settori. Il residenziale costituisce circa il 45% del mercato, e trascina giù anche le vendite dei box auto (-17,4%), ma anche negli altri settori l'andamento è fortemente negativo, tanto che il dato medio del trimestre è una diminuzione del 17,8 per cento. Il segmento del terziario (2.618 rogiti) perde il 19,6% delle transazioni, seguito dal commerciale (6.521, -17,6%), mentre l'unico a registrare una contrazione più contenuta è il settore produttivo (2.279, -7,9%). (Ilsole24ORE)

martedì 19 giugno 2012

Vendere e comprare con la mediazione immobiliare

Perché scegliere di affidarsi ad un’agenzia immobiliare?

“La risposta è semplice. La vita frenetica dei nostri giorni, i ritmi incessanti a cui siamo sottoposti, il tempo che non è mai abbastanza…sono tutti motivi di stress. Vendere un immobile, magari la casa in cui siamo cresciuti, quella che ha visto nascere la nostra famiglia e i nostri figli, quella a cui siamo legati da un’infinità di ricordi è spesso un passo difficile, un avvenimento che causa dissensi, ma che unisce tutti sotto lo stesso obiettivo: realizzare un “affare”.

Per questo motivo, un professionista che conosca il territorio e il mercato ad esso collegato e utilizzi un ampio pacchetto di richieste, mettendo in relazione venditore ed acquirente, può essere la scelta giusta. Inoltre, grazie alle competenze tecniche, ma anche alla giusta dose di esperienza nel settore, scegliere di affidare il proprio immobile ad un esperto che lo valorizzi con diversi mezzi pubblicitari, che gestisca le visite, che segua costantemente tutte le fasi della compravendita, significa compiere questo passo delicato in assoluto relax, sicuri di aver raggiunto il traguardo prefisso.”


È importante farsi assistere da professionisti che siano in grado di dare una consulenza a 360 gradi. L'agente deve sapere rispondere alle esigenze del cliente ma anche a una serie di quesiti che riguardano la casa dal punto di vista fiscale, catastale e così via.
Al momento della scelta dell'agenzia di fiducia bisognerà, quindi, valutare il grado di preparazione che necessariamente deve avere un agente immobiliare prima che lo si scelga tra i tanti.
Chiaramente nella decisione si può tener conto del fatto che l'agenzia appartenga a un gruppo o a un network conosciuto e diffuso sul territorio, ma resta da sottolineare che la professionalità certamente non ha marchi, pertanto le responsabilità dell'operato e del comportamento tenuto nel corso di una operazione di transazione immobiliare è da imputare all'agenzia stessa.

Infine, tra le scelte cui ci si trova di fronte c'è anche quella del mandato da dare all'agenzia. 

Il ruolo dell'intermediario

Chi si rivolge a un'agenzia immobiliare deve innanzitutto avere ben presenti i compiti di un professionista, dalla ricerca dell'immobile fino alla conclusione del contratto di compravendita, e quali garanzie di affidabilità e trasparenza deve offrire ai clienti.
È bene ricordare che l'agente immobiliare è un mediatore il cui incarico è mettere in contatto venditore e acquirente. Inoltre, secondo un principio sancito dal Codice civile, incassando una provvigione sia dal compratore sia dal venditore dell'immobile, l'agente deve fare gli interessi di entrambe le parti.
Esistono comunque due tipologie di intermediazione: quella semplice e quella con servizi.
La prima riguarda l'attività di mettere semplicemente in contatto le due controparti, la seconda è più complessa e in questo caso l'agenzia interviene in tutte le fasi della compravendita. Ecco perché tra i doveri del mediatore c'è quello di prendere tutte le informazioni necessarie alla buona conclusione della transazione per le due parti in causa. Nel dettaglio l'agente deve valutare correttamente il valore dell'immobile in questione, descrivere all'acquirente la reale situazione dell'immobile senza omettere informazioni - metratura commerciale e non, presenza di eventuali ipoteche, problemi condominiali o imminenti lavori di ristrutturazione che riguardano l'intero stabile o le parti comuni - senza dimenticare che tra i compiti dell'agente c'è anche quello di sapere dare indicazioni precise su problemi di natura fiscale e sui costi notarili della transazione.
Chi cerca casa può rivolgersi contemporaneamente a più agenzie, visitando senza impegno la rosa di appartamenti proposti. A chi vende casa, invece, è consigliato affidarsi ad una solo Agenzia per volta firmando un contratto che conferisce all'agente l'incarico di vendita in esclusiva.

lunedì 18 giugno 2012

La certificazione energetica

L' Italia crede nel risparmio energetico e leggifera in questa direzione. Il governo rende obbligatoria la certificazione energetica negli edifici sia nuovi che esistenti.

COS' E' IL CERTIFICATO ENERGETICO

La certificazione energetica non è altro che un certificato dal quale si può capire come è stato realizzato l' edificio dal punto di vista dell' isolamento della coibentazione e quindi in che modo il fabbricato (riscaldato) possa contribuire ad un risparmio energetico. In sostanza consiste in una valutazione dei requisiti energetici integrati di un immobile con conseguente certificazione e attribuzione di una certa classe energetica. Un esempio.....sicuramente vi sarà capitato di acquistare un elettrodomestico; che sò un frigorifero, una lavastoviglie ecc. Ognuno di questi elettrodomestici in base al consumo energetico rientra in una determinata classe: A, B ecc. D' ora in avanti si potrà fare un discorso similare anche per i nostri edifici i quali anche loro in base al consumo energetico rientreranno in una detrminata classe di consumo energetico.

E' interesse del consumatore, ad esempio l' acquirente di un immobile sapere se l' edificio produce o meno un risparmio energetico. Ricordiamoci che una casa o un qualsiasi altro fabbricato realizzato senza nessun accorgimento dal punto di vista energetico oltre a causare un maggiore inquinamento produce anche un aggravio di spese per la persona che lo abita.

Infatti un edificio mal isolato o che non ha nessun dispositivo di produzione di energia alternativa inevitabilmente produrrà delle spese in più per le tasche del cittadino. Ecco quindi che il certificato energetico riesce a dare delle informazioni sulla tipologia del fabbricato che stiamo acquistando sotto l' aspetto del risparmio energetico.

L' attestato di certificazione energetica contiene dunque tutte le informazioni legate al rendimento energetico. In particolare dovrà contenere:

- dati di efficienza energetica dell' edificio

- valori vigenti a norma di legge

- valori di riferiimento ossia classe energetica


NUOVO DECRETO LEGISLATIVO PUBBLICATO IL 28/03/2011


Il 28/03/2011 è stato pubblicato il decreto legislativo che apporta ed introduce nuove disposizioni in materia di certificazione energetica. Il decreto è entrato in vigore dal 29/03/2011. Lo stesso apporta importanti modifiche anche nei contratti di locazione e di vendita degli immobili. Il decreto prevede che nei contratti di locazione o di vendita di un immobile venga inserita una clausola con la quale la parte acquirente o l' affittuario dichiarano di aver ricevuto le informazioni e la documentazione relativa alla certificazione energetica dell' immobile oggetto del contratto. (Visurnet.com)



sabato 16 giugno 2012

Arredare un bilocale

Parliamo di case piccole. Appartamenti che ormai fanno parte della nostra vita.
La maggior parte dei giovani, le nuove coppie e le persone single, si vedono costrette ad acquistareappartamenti di piccole dimensioni e questo fa’ si che sia necessario trovare delle soluzioni compositive idonee per rendere una casa accogliente.
Per prima cosa cerchiamo di capire come è composta una casa di dimensioni ridotte.
Si tratta di un bilocale: quindi composto da un ambiente adibito a zona giorno, un ambiente progettato per la zona notte ed un bagno. Dopodichè può essere provvisto di finestre e balcone con porta finestra, che permettono l’ingresso della luce naturale.
Forse non tutti sanno che per legge ci sono dimensioni standard da rispettare nella progettazione degli ambienti e quindi, vi può essere utile venire a conoscenza degli spazi minimi che potreste trovare nelle costruzioni residenziali di nuova generazione.
Per quanto riguarda la zona giorno i metri quadri che sicuramente avrete a disposizione saranno circa di 20 mq, la zona notte prevede una camera matrimoniale in quanto si suppone che in un bilocale possa stare una coppia quindi, difficilmente troverete ambienti di dimensioni inferiori a 14 mq, il bagno è la cosa che risulta un po’ più sacrificata, in quanto si consiglia dover essere non inferiore a 3,5 mq.
Adesso, dopo aver dato i numeri, possiamo iniziare ad analizzare ambiente per ambiente cercando di trovare delle soluzioni distributive che possano rendere la casa accogliente e spaziosa.

L’ OPEN SPACE


Anche se a molti l’idea non piace, è meglio parlare di open spaceun’unico ambiente libero in cui inserire sia la zona adibita a cucinache lo spazio dedicato al soggiorno.
In questo modo non si chiude l’appartamento, non si creano quegli spazi destinati a cucinino ma, garantendo l’ingresso della luce naturale, possiamo ottenere una zona giorno luminosa e con maggiori possibilità di arredarla a proprio gusto e fantasia.
Se comunque non riusciamo proprio a sopportare l’idea dell’open space, possiamo dividere i due ambienti con un muretto basso oppure inserendo complementi d’arredo di design che rispondano allafunzione divisoria.
Altra cosa che può funzionare come divisione distributiva, è una cucina con penisola.
La penisola la consiglio però già per appartamenti intorno ai 60 mq, anche perchè se sono più piccoli, si rischia non di dividere ma di ingombrare.

LA CUCINA


La cucina preferibilmente deve essere acquistata compatta e con soluzioni salvaspazio.
Il frigorifero non deve essere ingombrante e se, si riesce, deve avere la profondità della cucina stessa, in modo da non essere di intralcio nello spazio residuo.

IL SALOTTO


Per quanto riguarda l’area adibita asalotto, l‘arredo dovrà preferibilmente essere minimal, magari preferendo soluzioni d’arredo simpatiche che garantiscano di contenere piatti, bicchieri e altri suppellettili indispensabili sia in cucina che in salotto.
Ovviamente il televisore può essere appeso alla parete e magari sostenuto da un braccio mobile che ne permetta la rotazione a seconda di dove la si vuol guardare.
Il tavolo da pranzo non deve essere obbligatoriamente sacrificato, anche perchè adesso in commercio troviamo dei bellissimi tavoli, ad esempio in cristallo, che possono allungarsi passando da 4 ad 8 posti.

PARETI E SPAZI LIBERI

Lasciamo un po’ di spazio nelle pareti, non riempiamole; in questo modo la casa non sembrerà ancora più piccola.
Mettiamo giusto qualche complemento d’arredo, magari solo un grande quadro che rallegri lo spazio.
Le pareti dovranno essere dipinte con colori chiari in modo da non provocare una sensazione di chiusura; oppure se scegliamo di avere un arredo molto chiaro dipingiamole con colori sgargianti ma non eccessivi, che possano rendere frizzante la zona giorno.

LA ZONA NOTTE


Se ci spostiamo verso la zona notte dobbiamo sapere che i muri della stanza (sempre per quanto riguarda case di recente costruzione) non saranno più alti 2,70 m.
Decidiamo di acquistare un mobile non molto profondo ma alto come la parete.
Questo consentirà di sfruttare al massimo l’altezza della stanza.
Non ingombrando con l’armadio, possiamo inserire il letto ed i comodini che più ci piacciono senza avere problemi di spazio.
Cerchiamo poi di avere in casa un luogo, magari nel piccolo corridoio di divisione tra la zona giorno e la zona notte, in cui poter andare a collocare la nostra lavatrice.
Se ci è possibile, chiudiamo il piccolo ambiente con una porta scorrevole o a scrigno, in questo modo riusciamo a sfruttare lo spazio rendendolo un piccolo sgabuzzino funzionale, magari aggiungento qualche mensola.

IL BAGNO

Per quanto riguarda il bagno facciamo installare la doccia, collochiamo un lavabo sospeso di designaccattivante e giochiamo, o con dei mobiletti di minima profondità, oppure con piccole mensole, anche ad angolo.
I problemi dimensionali possono essere risolti anche tramite qualchetrucchetto di illusione ottica.
Inserire uno specchio nella giusta posizione consente di aumentare la sensazione di spazio rendendo  l’appartamento anche più luminoso.
Questo è il metodo più pratico per rendere la propria abitazione accogliente anche se si hanno a disposizione pochi metri quadrati.
Se si arreda con gusto, gli ambienti, a volte risultano essere perfino più belli di quelli grandi che rischiano di rimanere spogli, risultando freddi e vuoti. (lacasagiusta.it)

venerdì 15 giugno 2012

Guida alla cedolare secca

L’articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 ha introdotto, a partire dal 2011, un nuovo regime facoltativo di tassazione dei redditi derivanti dalla locazione per finalità abitative degli immobili ad uso abitativo e delle relative pertinenze.

l’Agenzia delle Entrate, con la la circolare n. 26/E del 1° giugno, ha fornito i primi chiarimenti sulle nuove modalità di tassazione delle locazioni di immobili ad uso abitativo, con riferimento ai destinatari, alla scelta del regime, alle modalità di pagamento e alle sanzioni. La circolare stessa può essere considerata una guida al nuovo regime che porta notevoli vantaggi ai contribuenti con aliquota marginale elevata. Come consuetudine di studio riteniamo utile diffondere le guide predisposte dall’Agenzia delle Entrate per migliorare il dialogo tra professionisti e contribuenti.

Cosa è la cedolare secca?

Si tratta di un sistema di tassazione alternativo a quello ordinario. L’opzione comporta l’assoggettamento del canone di locazione ad una imposta operata nella forma della cedolare secca. L’opzione per la cedolare secca consente al locatore di applicare un regime di tassazione agevolato e semplificato.

Chi è interessato?

La possibilità di optare per il regime facoltativo di imposizione è riservata alle persone fisiche titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento di unità immobiliari abitative locate, che non agiscono nell’esercizio di un’attività di impresa, o di arti e professioni.

Quali imposte di risparmiano?

L’opzione da parte del locatore dell’immobile per il regime della cedolare secca esclude l’applicazione per il periodo di durata dell’opzione:

- dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), secondo le aliquote progressive per scaglioni di reddito, e delle relative addizionali sul reddito fondiario prodotto dall’immobile locato;

- dell’imposta di registro dovuta sul contratto di locazione, generalmente prevista nella misura del 2 % del canone pattuito;

- dell’imposta di bollo sul contratto di locazione dovuta nella misura di euro 14,62 per ogni foglio. La cedolare secca sostituisce le imposte di registro e di bollo, ove dovute, anche sulle risoluzioni e sulle proroghe del contratto di locazione. (LeggiOggi)

Quali effetti per il conduttore?

L’opzione da parte del locatore per l’accesso a detto regime esplica, tuttavia, effetti anche nei confronti del conduttore che non è più tenuto, per il periodo di durata dell’opzione, al versamento dell’imposta di registro sul contratto di locazione concluso.

Per il periodo di durata dell’opzione, inoltre, è sospesa per il locatore la facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone, anche se detta facoltà è prevista nel contratto di locazione. A tal fine, il locatore è tenuto a comunicare preventivamente con lettera raccomandata al conduttore l’intenzione di esercitare l’opzione e la rinuncia all’aggiornamento del canone.

Quale aliquota per la cedolare secca?

L’imposta dovuta nella forma della cedolare secca è determinata con l’applicazione di una aliquota ordinaria del 21 per cento. L’aliquota è ridotta al 19 per cento per i contratti a canone concordato disciplinati dall’articolo 2, comma 3, della legge 9 dicembre 1998, n. 431 e per i contratti contemplati nell’articolo 8 della medesima legge relativi ad abitazioni site nei comuni con carenze di disponibilità abitative individuati dall’articolo 1, comma 1, lettere a) e b) del decreto-legge 30 dicembre 1988, n. 551 e negli altri comuni ad alta tensione abitativa individuati dal CIPE.

giovedì 14 giugno 2012

La compravendita step by step


Il primo passo, se si vende il proprio appartamento o villa tramite agenzia, è la proposta irrevocabile d’acquisto, in cui chi compra si impegna ad acquistare la casa alle condizioni e al prezzo che è stato concordato verbalmente in precedenza. Nella proposta d’acquisto figurano i dati di venditore e acquirente, l’indirizzo, descrizione e prezzo della casa, il termine entro il quale il venditore deve accettare la proposta, i tempi dei pagamenti, data e luogo del futuro rogito e spesso anche la provvigione dovuta all’agenzia immobiliare.

Lo step successivo, più importante, è il compromesso o preliminare di vendita, con cui il venditore e l’acquirente si impegnano a concludere l’affare. Oltre ai dati delle parti contraenti, esso contiene le modalità e i tempi della vendita, la data del rogito, il prezzo pattuito, le modalità di pagamento, l’ammontare della caparra e di eventuali altri anticipi, l’esistenza o meno di ipoteche sulla casa o di altri vincoli e dunque la cancellazione dell’ipoteca, le parti che compongono l’immobile (cantine, box, altro), la regolarità dell’abitazione rispetto alle norme edilizie, in pratica la “carta d’identità” dell’appartamento.

In caso di trasferimento di mutuo dal venditore all’acquirente dev’essere indicato il preciso ammontare del mutuo, gli estremi dell’ultima cartella pagata, l’eventuale finanziamento. Tutto quello che viene riportato sul preliminare dovrà essere poi rispettato nel rogito, quindi prima di firmare questo documento è bene valutarlo in tutte le sue parti, meglio se con l’aiuto di un esperto, e non lasciare delle parti in bianco.

Ricordarsi che se non viene stipulato il compromesso e nemmeno la proposta di acquisto, l’accordo verbale o semplici ricevute di pagamento sono considerate nulle.

Ma che differenza c’è fra compromesso e proposta di acquisto? Nel primo caso sia il venditore che l’acquirente sono vincolati alla compravendita, mentre nel secondo, poiché la proposta è firmata solo dall’aspirante acquirente, è soltanto questi ad impegnarsi e non il venditore, che potrebbe ripensarci dietro restituzione all’acquirente delle sole somme versate.

Ultima fase della compravendita immobiliare è il rogito, firmato dalle parti di fronte a un notaio, il quale provvederà ad accertarsi che l’immobile sia correttamente accatastato e che non sia gravato da ipoteche o altre pendenze ignare al compratore. La scelta del notaio è generalmente lasciata all’acquirente, che deve saldare anche le spese notarili. (ABC Risparmio)

martedì 12 giugno 2012

Volevo segnalare a tutti i nostri lettori che da oggi è possibile ricevere direttamente sulla propria casella di posta elettronica tutti gli aggiornamenti del presente blog! Basta inserire il proprio indirizzo nella casella segnalata qui a fianco. Buona lettura.

Mutui:oggi conviene passare dal variabile al fisso

Conviene oggi passare da un mutuo a tasso variabile a fisso. Si possono infatti trasformare i mutui a tasso variabile in 'fisso' senza spese aggiuntive fino alla fine dell'anno. Pochi sanno infatti che l'articolo 8 comma 6 della legge 106 del 2011 permette ai titolari di mutuo a tasso variabile, stipulati per comprar casa o per ristrutturazione, di chiedere ed ottenere la trasformazione del tasso da variabile a fisso. Tale dirritto cessa il 31 dicembre 2012. Il meccanismo di calcolo da' luogo ad un tasso fisso molto vantaggioso.

E' Mauro Novelli, segretario dell' Adusbef a rilevare la convenienza nel passare al 'fisso'. Il mutuatario richiedente deve superare 4 steps: 1) aver acceso il mutuo anteriormente all'entrata in vigore del decreto n* 70 del 14 maggio del 2011, successivamente convertito nella legge in questione; 2) il mutuo non deve essere superiore a 200.000 euro; 3) il reddito equivalente (ISEE) non deve superare ai 35.000 euro; 4) il mutuatario inoltre non deve avere situazioni di morosita'. Quanto al nuovo tasso fisso applicato, questo non deve essere superiore a quello che si ottiene in base al minore tra l'IRS in euro a 10 anni e l'IRS in euro di durata pari alla durata residua del mutuo. Soprattutto, lo spread applicato all'IRS deve essere pari a quello applicato al precedente tasso variabile. (Ricordiamo che proprio nell'ultimo anno e mezzo le banche hanno gonfiato gli spread a dismisura: oggi risultano pari al 3,5 - 4,5 per cento).

Per esempio, su un mutuo a tasso del 3% variabile (tasso 1,5 ; spread 1,5) che scade fra 20 anni, L'IRS a 10 anni ieri era l'1,980%; a 20 anni 2,320%. La legge impone il calcolo con l'IRS minore e stesso spread del tasso variabile. Quindi il nuovo tasso fisso che verra' applicato al mutuo e' pari a 1,98 + 1,50 = 3,48 per cento. Oggi le (pochissime) banche che offrono e stipulano mutui impongono, per il tasso fisso, il 6% comprensivo di uno spread medio del 3,7 - 4 %. E' evidente che, se si prevede che in futuro i tassi risulteranno in crescita, definire un tasso fisso - conclude Novelli - a questo livello risultera' molto vantaggioso. Al contrario, se i tassi dovessero restare fermi o diminuire.
(confronta mutui)

lunedì 11 giugno 2012

Il rogito e i compiti del notaio

La compravendita di un immobile e' una delle trattative piu' diffuse. Il funzionario pubblico che la sancisce e l'attesta e' il notaio, che si occupera' di trascrivere tale atto negli appositi registri immobiliari e la variazione di proprieta' al catasto. La procedura finale della compravendita va sotto il nome di atto notarile, comunemente chiamata rogito, ed ha efficacia di atto pubblico ai sensi dell'art.2699 del Codice civile.

Il rogito e' il contratto definitivo che trasferisce la proprieta' immobiliare e deve essere redatto da un notaio in forma scritta. Questo tipo di atto pubblico oltre ad essere tra i piu' diffusi e' anche tra i piu' importanti perche' solo il notaio ha la competenza necessaria per eseguirlo.
Per avere validita' giuridica l'atto notarile deve contenere una serie di informazioni:
  • la provenienza del bene, cioe' l'indicazione del precedente passaggio di proprieta';
  • l'indicazione dei vincoli e dei limiti alla alienabilita' del bene;
  • l'identificazione corretta del bene venduto e i dati catastali;
  • le clausole contenute nel contratto preliminare.

Dopo aver effettuato tutte le verifiche necessarie si proced
e alle firme; l'acquirente prende possesso dell'immobile solo dopo aver saldato il venditore.
Una copia dell'atto dopo la registrazione presso il registro immobiliare verra' consegnata alle parti, mentre l'originale sara' custodita dal notaio.
I compiti del notaio sono: la sottoscrizione del rogito, la sua registrazione presso la Conservatoria dei registri immobiliari. L'acquirente deve pagare i tributi previsti per la compravendita che sono l'imposta di registro, l'imposta ipotecaria e catastale e il bollo.

Presso la Conservatoria, sul rogito (l'originale e le copie) verra' applicato il numero di registrazione e sara' consegnata una copia al venditore e un'altra all'acquirente.

Il notaio dovra' consegnare anche una ''Nota di trascrizione'', in cui sono elencati tutti i vincoli che derivano dal contratto di compravendita. Quindi, provvedera' a iscrivere le relative ipoteche a un mutuo per l'acquisto oltre a tutti gli altri eventuali diritti che derivano dal rogito: servitu', usufrutto diritto di abitazione.

La figura del notaio e' fondamentale, perche' come accennato prima, e' l'unica persona che puo' adempiere a questi compiti. Al cittadino, infatti, e' data solo la possibilita' di controllare e verificare che i compiti siano eseguiti.
Oltre a questi incarichi, il notaio ne puo' per esempio divenire depositario di una parte della somma sborsata dall'acquirente, in attesa di ulteriori adempimenti da parte del venditore (puo' essere il caso che il venditore deve ancora estinguere un'ipoteca sulla casa).(notaiitaliani.info)

sabato 9 giugno 2012

Open House: scopriamo insieme cos'è!

L'Open House Day è un vero è proprio evento in cui le case in VENDITA o in LOCAZIONE disponibili sul mercato immobiliare, aprono le porte al pubblico per visite collettive. Questa usanza prettamente "americana" sta prendendo piede negli ultimi anni anche in Europa e in alcune zone di Italia. Si tratta di un sistema innovativo, generalmente organizzato dai venditori o dagli agenti immobiliari, in cui la casa interessata rimane a disposizione di tutti coloro che vogliono visitarla per qualche ora, in un unico appuntamento.


Vantaggi per chi cerca casa

Visita dell'immobile senza la necessità di fissare un appuntamento, e poter avere comunque la presenza di un professionista immobiliare sul posto.
Possibilità di una seconda visita dell'immobile nella stessa giornata, senza dover fissare un ulteriore appuntamento. Accade spesso che uno solo dei coniugi veda per primo l'immobile, e abbia poi la necessità di fissare un secondo appuntamento, per permettere anche al partner di visionarlo.
Possibilità di una seconda visita dell'appartamento nella stessa giornata, riducendo il rischio che la casa possa essere venduta con il trascorrere dei giorni.

Vantaggi per chi vende casa

La visita di più potenziali acquirenti in un'unica giornata.
Risparmio di tempo da parte di chi vende casa: con Open House gli appuntamenti si concentrano in un solo giorno e si ha la possibilità di presentare la casa al meglio, ordinata e pulita.
Garanzia di un'efficace comunicazione di vendita a tutti i potenziali clienti della zona. Ricordiamo che circa il 70% delle case vengono acquistate da persone che già risiedono nella zona di ubicazione dell'immobile.
Vendita dell'immobile molto più veloce.
Maggiore probabilità di ottenere il prezzo di vendita richiesto.

venerdì 8 giugno 2012

PORZIONE DI FABBRICATO IN VENDITA VICO EQUENSE- SEIANO

 A pochi passi dalla famosa piattezza della frazione di Seiano, porzione di fabbricato disposta su tre livelli, con ingresso, salotto living con cucina, 3 camere da letto e uno studio e doppi servizi. TRATTATIVA RISERVATA



giovedì 7 giugno 2012

Perchè affittare una casa vacanze a Vico Equense? Risparmio, relax e autonomia!

Risparmia per la tua prossima vacanza

Le case vacanze offrono un eccelente rapporto qualità/prezzo e rappresentano una delle soluzioni più economiche per partire in vacanza. Con un affitto vacanze infatti, risparmi rispetto al costo di un soggiorno in hotel.

Vacanze pet friendly

Gli affitti per le vacanze possono essere la soluzone perfetta per chi ama viaggiare con il proprio animale. Esistono case vacanze che accettano cani e gatti.

Costi minori per gruppi e famiglie numerose

Quando soggiorni in una casa vacanze hai tutto lo spazio e i servizi per trascorrere delle vacanze in tutta intimità. Non limitarti ad una sola camera di hotel e avrai dello spazio in più per condividere dei momenti con la tua famiglia, gli amici e in coppia.

Privacy e autonomia

Con un affitto vacanze, puoi goderti le vacanze in tutta autonomia. Contrariamente ai viaggi organizzati, agli hotel e villaggi, non sei sottoposto ad orari restrittivi, pranzi o visite obbligatatorie e puoi quindi definire il programma secondo i tuoi desideri. Puoi scegliere le attrazioni da visitare, i ristoranti dove mangiare e le esperienze da vivere.

Una casa per ogni esigenza

Nei pressi del mare, oppure nel cuore del Paese o ancora nella tranquillità della prima periferia. Esiste una casa vacanze per ogni esigenza, restando nell'intimità della propria famiglia o nel divertimento di un gruppo di amici, sempre godendo del meraviglioso panorama che offre la costiera.

A tavola in famiglia

La libertà di mangiare ciò che ti piace quando vuoi è uno dei numerosi vantaggi delle case vacanze. Puoi cucinare piatti prelibati per tutta la famiglia, con i prodotti tipici acquistati in loco, o scegliere di non cucinare affatto e approfittare della cucina locale nei migliori ristoranti. Anche solo per preparare la colazione, avere una cucina a disposizione è un grande vantaggio.

mercoledì 6 giugno 2012

Arredare l'outdoor: il terrazzo

Oggi proponiamo gli arredi, comodi ed eleganti, per attrezzare i terrazzi e gli spazi en plein air più grandi.
Coral Reef di Roberti
Les Illes di Roberti

Tavolo tondo Capri e sedie Versailles di Manutt

Charles Outdoor di B&B Italia

Copertura di Unopiù
Qui è il trionfo dei coordinati: tavolo più sedie, per chi ama i pranzi all’aperto; oppure divano e pouf per chi preferisce rilassarsi. Tra le ultime tendenze, i mobili In&Out: vasi, daybed, divani, tavoli, panche realizzati in materiali resistenti, a prova di acqua, umidità e raggi uv, che strizzano l’occhio agli arredi per indoor, eleganti e comodi. Il risultato? Avere un salotto esterno bello come quello interno e, allo stesso tempo, non aver il problema di dove dover riporre gli arredi da esterni quando finisce la bella stagione. (la repubblica)

martedì 5 giugno 2012

IMU: tutte le regole!

Entro il 18 giugno se sei proprietario di immobili e terreni devi pagare la prima rata dell’Imu (Imposta municipale propria). La nuova Ici non è affatto facile da calcolare, le regole sono complesse e possono cambiare in corso d'opera.

Rate e scadenze
Per l'abitazione principale puoi decidere di suddividere l'importo dell'Imu in due oppure in tre rate. La prima tranche si versa comunque entro il 18 giugno, se hai scelto di pagare in tre rate allora segna in agenda di versare la seconda rata entro il 17 settembre e la terza entro il 17 dicembre; se preferisci solo due rate puoi pagare la seconda alla scadenza di dicembre.


Calcola l'imposta per l'abitazione principale
Per calcolare il valore su cui applicare l’Imu, devi:
rivalutare la rendita catastale del 5% (basta moltiplicarla per 1,05) e moltiplicare il risultato per 160. Poi devi applicare al valore così ottenuto l'aliquota fissata dallo Stato, lo 0,4%;
rapportare l'importo così ottenuto al periodo di possesso e alla percentuale di possesso. Per esempio, se hai comprato casa a marzo, devi pagare l’Imu per 10 mesi (ricordati che il mese si conta per intero solo se il possesso si è protratto per più di 14 giorni) quindi devi dividere il totale per dodici moltiplicare il risultato per dieci;
sottrarre dall'importo ottenuto la (o le) detrazioni che ti spettano sull’abitazione principale e sui figli rapportate al periodo di possesso ;
sottrarre 200 euro per l’abitazione principale da suddividere in parti uguali tra gli aventi diritto (per esempio, se la proprietà della casa è divisa al 70% alla moglie e al 30% al marito, entrambi potranno detrarre 100 euro);
sottrarre 50 euro per ogni figlio minore di 26 anni convivente anche se non a carico (per un massimo di 8 figli). In caso di separazione è il coniuge che vive nella casa familiare a dover pagare l’Imu;
ricordare che la detrazione che ti spetta per i figli deve essere divisa tra i genitori (quindi 25 euro a testa) e rapportata al periodo di possesso della casa (se è tutto l’anno non è necessario, ovviamente), in caso di separazione spetta a chi vive con il figlio. La detrazione deve essere rapportata al numero di mesi in cui il figlio è stato residente fino al compimento dei 26 anni (ad esempio, se tuo figlio ha compiuto 26 anni il 14 marzo scorso la detrazione dovrà essere divisa per 12 e moltiplicata per 2 mesi, se li compie il 15 marzo i mesi diventano tre);
dividere il risultato ottenuto per tre o per due a seconda di quale rateazione hai scelto;
mettere nella tua agenda una revisione del conto che hai appena fatto: la rata di dicembre dell'Imu infatti sarà a conguaglio del dovuto sulla base delle regole che nel frattempo i singoli Comuni avranno deliberato (hanno tempo fino al 30 settembre). I Comuni possono aumentare o diminuire l’aliquota base di 0,3 punti percentuali e quella sull’abitazione principale di 0,2 punti percentuali, oltre a rivedere le detrazioni. Quindi, a dicembre devi rifare i conti con le regole applicate dal tuo Comune e pagare la differenza tra il dovuto e quanto hai versato in una o due rate.

Le seconde case: aliquota più elevata e niente detrazioni
Per calcolare il valore su cui applicare l’Imu, devi rivalutare la rendita catastale del 5% e moltiplicare il risultato per 160. Poi devi applicare al valore così ottenuto l'aliquota base sulle seconde case che è pari allo 0,76%, senza alcuna detrazione.
Il pagamento deve essere fatto entro il 18 giugno per la prima rata, pari alla metà del dovuto, e il secondo entro il 17 dicembre.
La prima rata così calcolata, deve essere divisa ancora a metà per essere versata in parte al Comune e in parte allo Stato, con il modello F24.
Ancora una volta la rata di dicembre sarà a conguaglio, quindi dovremo aspettare le delibere del Comune per sapere quanto dovremo pagare di differenza, ma attenzione, anche lo Stato può scegliere di cambiare le regole prima della scadenza della seconda rata. Infatti, entro il 10 dicembre lo Stato, sulla base di quanto incasserà con la prima rata, deciderà come e se modificare l’aliquota base. Il povero contribuente dovrà quindi aspettare a ridosso della scadenza (il 10 dicembre cade 7 giorni prima della data utile al versamento) e rifare i conti di quanto deve allo Stato, di quanto deve al Comune, sottrarre quanto ha versato e pagare la differenza a chi di dovere.
La casa di proprietà di anziani o disabili ricoverati permanentemente in case di riposo è considerata seconda casa ai fini dell’Imu. Almeno per la prima scadenza di giugno. Poi ogni singolo Comune deciderà se assimilarla ad abitazione principale. Se questo avviene a dicembre potrai recuperare l’eccedenza inutilmente versata e anche la quota dovuta allo Stato non deve essere versata.

Se hai venduto la casa entro giugno 2012
Paghi l'Imu tutto in una sola rata entro il 18 giugno, se hai venduto l'immobile nei primi sei mesi del 2012, sia che si tratti di abitazione principale o seconda casa. Ricordati, però, che entro il 17 dicembre dovrai rivedere i calcoli alla luce delle eventuali modifiche delle condizioni da parte del Comune o dello Stato.

Come si paga
Il pagamento deve essere fatto esclusivamente tramite modello F24 (puoi scaricarlo qui a fianco fra le Risorse), pagando online sul sito dell’Agenzia delle entrate (occorre essere registrati e avere il Pin d’accesso ) oppure in modo tradizionale in banca, negli uffici postali o presso gli agenti della riscossione (Equitalia). Da dicembre sarà nuovamente possibile utilizzare il bollettino postale, le cui modalità di compilazione verranno rese note più avanti. Chi possiede la partita Iva potrà pagare esclusivamente per via telematica.
Il vecchio F24 può essere comunque utilizzato fino al 31 maggio 2013.
Ti consigliamo di fare molta attenzione quando compili la colonna della “rateazione” dell'F24. Infatti, per l’abitazione principale devi indicare 0101 se hai deciso di versare l’acconto di giugno in una sola rata, se invece hai optato per versarlo in due rate devi scrivere 0102. In questo secondo caso nell’F24 di settembre dovrai indicare 0202.
Per la seconda casa, invece, nella colonna rateazione non indicare nulla.

I codici tributo da inserire nell’F24 sono:
- 3912 abitazione principale e relative pertinenze (destinatario il Comune)
- 3914 terreni (destinatario il Comune)
- 3915 terreni (destinatario lo Stato)
- 3916 aree fabbricabili (destinatario il Comune)
- 3917 aree fabbricabili (destinatario lo Stato)
- 3918 altri fabbricati (destinatario il Comune)
- 3919 altri fabbricati (destinatario lo Stato)
- 3913 fabbricati rurali ad uso strumentale (destinatario il Comune)

Gli ultimi pagamenti Ici
Se hai qualche pendenza Ici (cartelle in sospeso o ravvedimenti dell’ultimo minuto per una dimenticanza dello scorso anno) dovrai utilizzare nuovi codici tributo per i pagamenti: per l’abitazione principale 3940, per i terreni agricoli il 3941, per le aree fabbricabili il 3942 e per gli altri fabbricati il 3943, interessi e sanzioni usanoi ancora i codici 3906 e 3907.

Poche certezze, tanta confusione

L'Imu ha aleggiato sulle nostre tasche per un bel po' di tempo finché il Governo si è deciso a dare le indicazioni operative con un decreto che invece di dare regole certe e facilitare il compito al contribuente rafforza la confusione da cui è nata questa imposta. Tanto che sarà difficile per gli italiani capirci qualcosa e saranno le tasche di chi presta l'assistenza fiscale a gioirne. Per non parlare di quanto poco rispetto ci sia nei confronti dei diritti del contribuente che vedrà cambiare le regole del gioco durante l’anno: una violazione del principio della certezza del diritto fiscale e dello Statuto del Contribuente. Infatti, i Comuni hanno facoltà di aumentare o diminuire l’aliquota. Così anche chi non dovrebbe versare l’Imu al proprio Comune perché ad esempio ha ridotto l’aliquota o aumentato la detrazione, deve comunque versare la prima rata con le regole stabilite dallo Stato e chiedere poi il rimborso per l’eccedenza. Un meccanismo assurdo. (altroconsumo.it)

lunedì 4 giugno 2012

Nuove tendenze in cucina

Quali sono le nuove tendenze che caratterizzeranno le cucine e gli accessori di prossima produzione? Intanto, ciò che emerge sin da subito è l’orientamento tecnologico che le caratterizza: cercando di essere al passo con le innovazioni tecniche, anche le grandi aziende propongono meccanismi sempre più complicati per un’automazione a 360 gradi.

Anche il design risente di questo orientamento tecnologico: le linee si fanno decisamente più rigide e severe e con un ritorno al minimalismo nelle forme.

La scelta dei materiali sembra orientata verso un ritorno al naturale: non per niente quello più presente nella maggior parte delle proposte è il legno. I colori più scelti nelle finiture, semplici ma ricercate, sono rovere e tabacco: molto meno i classici rovere e ciliegio. Anche le nuove resine, usate per ottenere forme moderne ma resistenti nelle superfici soft-touch, sono ad effetto pietra.

Numerose sono le proposte di cucine di dimensioni ridotte, studiate per utilizzare al meglio i piccoli spazi rendendoli compatti e funzionali. Questa sorta di sartorialità del progetto, in contrasto con l’idea di modularità che per un po’ di tempo ha contraddistinto la progettazione delle cucine, rappresenta un modello evidentemente valido anche per spazi maggiori.

Anche per quanto riguarda gli accessori da cucina, la tendenza è quella di coniugare la massima funzionalità degli oggetti ad un design semplice ed elegante, con un forte richiamo retrò.(lavorincasa.it)